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La Giunta regionale, su proposta del Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e dell’Assessore al Lavoro Francescantonio Stillitani, ha approvato, nell’ultima riunione, – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – il piano occupazionale dei lavoratori Lsu-Lpu 2009-2010, nell’ambito delle politiche attive del lavoro, ai sensi dell’Art. 4 della Legge Regionale 2003 e dell’Art. 21, comma 5 della Legge Regionale 11 maggio 2007.
Il bacino dei lavoratori è attualmente di 5.521 unità: 2.717 lavoratori socialmente utili, 2.241 lavoratori di pubblica utilità. Il Piano di stabilizzazione 2009-2010, in base alle richieste pervenute a seguito dell’avviso pubblico scaduto lo scorso 31 dicembre 2010, prevede l’occupazione per 732 lavoratori, con un costo complessivo di 25.147.616 euro da distribuire in cinque anni. 5.541.524 euro per i primi quattro anni, 4.901.523 euro nel quinto anno.
“Con questa delibera diamo attuazione – hanno dichiarato il Presidente Giuseppe Scopelliti e l’assessore al lavoro e formazione Francescantonio Stillitani – alla volontà dei comuni, società a totale prevalenza di partecipazione pubblica, cooperative sociali, imprese pubbliche e private, associazioni ed enti privati che hanno risposto positivamente al bando regionale.
L’atto approvato in Giunta dimostra la volontà di questo esecutivo di venire incontro alle esigenze dei lavoratori precari. Gli oltre venticinque milioni di euro messi a disposizione dalla Regione, sono un fatto concreto. Ovviamente, da parte nostra c’è tutta la volontà di svuotare il bacino dei lavoratori precari, per questo, con le organizzazioni sindacali, stiamo lavorando per dare un lavoro stabile e regolare agli Lsu-Lpu del bacino rimasti fuori, attraverso percorsi specifici – concludono Scopelliti e Stillitani – che sottoporremo al Governo affinché si impegni celermente”.
I destinatari dell’avviso sono: i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità e gli ex corsisti Enel; le amministrazioni pubbliche, anche in associazione tra di loro, gli Enti pubblici economici, le società a totale prevalenza di partecipazione pubblica; le cooperative sociali, le imprese pubbliche e private, le associazioni con almeno tre dipendenti a tempo pieno e indeterminato che non abbiano effettuato negli ultimi due anni licenziamenti, senza giusta causa, gli Enti strumentali della Regione Calabria e le Aziende sanitarie locali.
La Regione, nella premessa al piano di occupazione, ritiene che tali lavoratori costituiscano una risorsa, tanto nell’ambito delle più diffuse attività di servizio, quanto nell’ambito di logiche d’impresa. Perciò, al fine di proseguire e accelerare il percorso di stabilizzazione dei lavoratori Lsu-Lpu rimasti fuori dal bacino, vuole adottare linee d’intervento che assicurino lavoro stabile e regolare. La Calabria ha già concordato con le Organizzazioni Sindacali una richiesta complessiva da sottoporre al Governo che miri ad un impegno specifico di misure.
Il processo di stabilizzazione deve passare soprattutto attraverso la definizione di progetto obiettivo su assi di competenza statale nei settori dei Beni Culturali, dei Beni Ambientali e della Giustizia, e da una serie di azione nel campo del Turismo, della Tutela del territorio, della Tutela della salute, dei servizi alla persona e dei servizi scolastici. Con il presente Piano operativo la Regione, nell’esercitare il proprio ruolo di promozione e coordinamento in materia di politiche attive del Lavoro, intende adoperarsi per contribuire di concerto con le parti istituzionali e sociali ad individuare soluzioni durature al problema dell’occupazione e dello sviluppo sociale ed economico.
Al riguardo si chiarisce che in considerazione delle azioni finalizzate alla stabilizzazione occupazionale, per poter beneficiare del contributo regionale previsto, le assunzioni devono essere a tempo indeterminato. Agli enti utilizzatori che attuano piani di reimpiego diretto, ovvero tramite imprese dipendenti, è altresì riconosciuto, per ogni unità stabilizzata con assunzione a tempo indeterminato full time, un sostegno finanziario pari a 1.500 ero spettante a ciascun lavoratore per un anno. Per le assunzioni a tempo parziale, il contributo è corrisposto in misura proporzionale al numero delle ore effettuate e verrà ripartito in cinque annualità.
I lavoratori stabilizzati dalle pubbliche amministrazioni, da Enti Pubblici, da Società miste a partecipazione pubblica, sono scelti a seguito di apposite procedure selettive direttive ad accertare il possesso dei requisiti per l’accesso al rapporto di lavoro. Qualora il lavoratore dovesse perdere il lavoro prima dei cinque anni dalla data di assunzione, La Regione Calabria si riserva il diritto di chiedere la restituzione delle somme erogate, o parte di esse, in ragione delle cause che hanno determinato la cessazione del rapporto di lavoro.
La Regione, infine, ha stipulato una convenzione con Italia Lavoro Spa, affidandole il ruolo di sostenere e svolgere un’azione sistematica di assistenza tecnica finalizzata prioritariamente alla ricollocazione dei lavoratori, in raccordo con i servizi pubblici per l’impiego. Nell’ambito di tale attività, Italia Lavoro assicurerà un’assistenza coordinata agli Enti Pubblici coinvolti.
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