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“L’archeologia subacquea rappresenta un ulteriore tesoro della Calabria del quale si e’ sempre parlato poco ma che invece rappresenta prospettive interessanti”. E’ quanto ha dichiarato l’Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, commentando i recenti recuperi presso i fondali dell’Isola di Dino a Praia a Mare di un’antica anfora e di un ceppo d’ancora in piombo di epoca romana imperiale.
E’ il risultato di un’azione congiunta del Parco Regionale Marino “Riviera dei Cedri”, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, Comune di Praia a Mare e Capitaneria di porto di Maratea. L’Assessore Caligiuri – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – evidenziando la proficua e doverosa collaborazione istituzionale, ha ribadito come le aree marine protette rappresentino una porzione rilevante dell’intero territorio regionale.
Negli anni passati, con finanziamenti ministeriali e regionali sull’archeologia marina in Calabria si e’ lavorato alla mappa subacquea dell’area di Capo Colonna, alla ricostruzione virtuale dei fondali, a numerosi studi sulla corrosione dei materiali. “Nei poli regionali dell’innovazione per la ricerca applicata – ha aggiunto l’Assessore Caligiuri – è prevista l’area dei beni culturali e ci attendiamo risultati significativi anche nella direzione dell’archeologia marina.
Inoltre, nella parte programmatica dei completamenti dei beni culturali, che verrà presto sottoposta all’attenzione della Giunta Regionale, e’ previsto un apposito studio sulle potenzialità del settore”. Inoltre, l’Assessore Caligiuri ha previsto sul tema un’azione continuativa di per poter sviluppare le prospettive e valorizzare il patrimonio e le ricerche esistenti.
Infine, Caligiuri ha contattato lo studioso Giorgio Chiappetta che ha scoperto l’anfora nei pressi dell’isola di Dino per complimentarsi, anche a nome del Presidente Scopelliti, per la sua attività nell’interesse della scoperta e promozione dei beni archeologici marini della regione.
Come si ricorderà, proprio nelle aree archeologiche della regione e’ in corso il progetto “Calabria Jones” che sta coinvolgendo per quest’anno oltre 4 mila studenti delle scuole medie. A settembre verrà rinnovato il bando per l’alta formazione che prevederà corsi di perfezionamento e specializzazione per accademie delle belle arti e tecnici del restauro.
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complimenti allo “studioso” Giorgio Chiappetta per i recuperi eseguiti, magari frutto di lunghi ed elaborati studi filologici e documentarisitici posti alla base del proficuo lavoro svolto, peccato che dal punto di vista scientifico non si abbiano molte informazioni, sicuramente note alla competente Soprintendenza.Mentre gli studiosi, saremmo curiosi di conoscerne il titolo accademico, si dedicano ai recuperi e prendono i complimenti e i ringraziamenti delle Autorità politiche, noi poveri archeologi subacquei,con titolo accademico, ci preoccupiamo di individuare i resti del porto di Cassiodoro, di fare studi di fattibilità, e di realizzare un percorso archeologico subacqueo GRATIS, avendo il ringraziamento del competente ufficio della Soprintendenza, cosa alla quale veramente teniamo, e dei fruitori dello stesso, e non diciamo che la Regione non lo sapeva con tutta la rassegna stampa che c’è stata.Forse non siamo politicamente appetibili. Per favore parlate di cose di cui avete cognizione e non di “aria fritta”. dott. Francesco Laratta ARCHEOLOGO SUBACQUEO, che da quasi tre anni tenta di avere un appuntamento con le competenti autorità politiche!