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La vicepresidente della Giunta regionale Antonella Stasi ha partecipato ieri a Roma alla Conferenza delle Regioni, convocata in seduta straordinaria per discutere del nuovo Patto per la Salute del prossimo triennio, il ripiano del debito con i conti ancora in rosso, il cantiere aperto dei livelli essenziali di assistenza e il taglio di 8 miliardi al fondo nazionale del 2012.
Le Regioni – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale – hanno ribadito il loro no al taglio previsto degli 8 miliardi perché non è compatibile con l’attuale contesto e, soprattutto, con le prestazioni che vengono richieste e se poi bisogna farlo, allora c’è il rischio che i bilanci sforano il tetto fissato e le regioni vanno in piano di rientro.
“Abbiamo chiesto al Governo – ha dichiarato la vicepresidente Stasi – di riconsiderare i tagli previsti al finanziamento sanitario per gli anni 2013, 2014 e 2015 perché il sistema sanitario nazionale con queste risorse non è più sostenibile. Oggi ci sono il Italia dieci Regioni con Piani di rientro, un numero elevato che rischia di continuare a crescere se non si corre ai ripari. Dunque nuove risorse aggiuntive, ma anche nuove regole”
E proprio sulle nuove regole, nella discussione preliminare del nuovo Patto per la Salute, le Regioni hanno chiesto di modificare le regole attuali dei Piani di rientro. “Servono tempi certi – ha rimarcato la vicepresidente – e procedure di sblocco automatiche. Infatti, come evidenziato anche dai diversi componenti della commissione salute, oggi le verifiche periodiche dei conti regionali non sempre sono legate a percorsi definiti per i procedimenti di validazione/approvazione degli atti regionali ad opera del tavolo romano. Inoltre è stato messo in evidenza dal Molise, e confermato da tutte le regioni che si ritrovano a dover rapportarsi periodicamente con il tavolo tecnico, come vada sempre più a peggiorare il rapporto di interlocuzione con il Tavolo Massicci.
Al termine dell’incontro si è deciso di arrivare a ottobre con prospettive finanziarie più chiare da qui al 2015 e di rimodulare meglio la manovra con le esigenze del nuovo Patto per la salute.
“Le Regioni – ha infine sottolineato la vicepresidente Stasi – si rendono disponibili a discutere su una reale trasformazione del sistema salute ma solo se il Governo conferma una volontà a rivedere il fabbisogno di risorse, che risulta chiaramente essere ormai inadeguato soprattutto per le Regioni già obbligate ad arrivare ad un riequilibrio economico con il peso dei debiti pregressi”.
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