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L’assessore regionale all’urbanistica Piero Aiello- informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – intervenendo in merito ai tagli alla sanità contenuti nel provvedimento sulla spending review, ha affermato che “Il diritto alla salute in Calabria rischia di diventare veramente un’entità opzionale”.
“L’intervento unilaterale del governo tecnico – ha aggiunto Aiello – che, con la scusa della revisione della spesa, ha attuato una vera e propria manovra, penalizza, ancora una volta, le regioni più deboli che già pagano dazio essendo sottoposte al famigerato commissariamento.
È inaccettabile la ulteriore riduzione dei finanziamenti per circa 160 milioni di euro fino al 2014 che, aggiungendosi ai circa 550 della manovra estiva, tolgono circa 700 milioni di euro alla Calabria. Ma c’è di più. Se pensiamo che un cittadino calabrese costa al Servizio Sanitario 1704 euro l’anno a fronte di un costo medio nazionale di 1851 euro l’operazione è facile: altri 249 milioni di euro in meno. Siamo all’assurdo. Alle scelte impopolari e dolorose obbligate dal piano si aggiunge la beffa dei tagli indiscriminati. Non è possibile – ha detto ancora l’assessore – giocare tutto sul crinale del metodo ‘tagli a tutti i costi”. Eppure in questi due anni la Calabria ha dimostrato di saper risparmiare e, soprattutto, oltre al contenimento ha abbattuto la spesa farmaceutica del 17,4 %.
Certamente – evidenzia Aiello – solo con la politica dei tagli il nostro sistema sanitario rischia di implodere. Bisogna avere il coraggio di dare seguito alle prerogative proprie della politica (…e di nessun altro), demandatele dalla volontà popolare, che consistono nella necessità di rimodulare e riorganizzare il sistema garantendo, assolutamente, che venga assicurato il mantenimento della qualità e quantità delle prestazioni.
A tal proposito, confermo la volontà, ferrea, di considerare, com’è giusto, l’Università e la Fondazione Campanella patrimonio della Sanità regionale e l’ospedale Pugliese come centro di riferimento regionale che per anni ha continuato, e continua, ad assistere pazienti provenienti da più parti della Calabria. Nosocomio contraddistinto da validissime professionalità che quotidianamente si sacrificano per garantire degna assistenza agli utenti.
Sicuramente – ha continuato l’assessore all’urbanistica – esiste un piano di rientro ed esiste un decreto- n. 18/2010- ( è giusto ricordarlo) ma nessuno si illuda, ufficio del commissario od altro; se incarichi particolari vengono metabolizzati come peso o con nonchalance nessuno è obbligato a rimanere in Calabria o, eventualmente, ad assumere comportamenti superficiali ed arroganti. C’è la necessità di lavorare per il bene comune e quindi c’è bisogno di collaborazione e pazienza e non di pressapochismo e supponenza. La sanità calabrese – ha rimarcato Aiello – è patrimonio di tutti i calabresi e non si risolvono i problemi solo con la forbice, altrimenti è necessario cambiare mestiere.
Con la salute ed i bisogni di sanità non si scherza! In questo percorso difficile – ha infine affermato l’assessore Aiello – siamo a fianco del Presidente Scopelliti, che ha lavorato con grande equilibrio in una posizione scabrosa e complicata. Ma confidiamo nelle sue capacità convinti che a breve riprenderanno gli incontri con l’Università per arrivare ad un protocollo condiviso che consenta, anche alla Fondazione Campanella, di mantenere standards di assistenza altamente qualitativi, anche se, stranamente e del tutto inspiegabilmente, alla stessa non sono state ancora assegnate le risorse necessarie per il II semestre, ed all’Ospedale Pugliese di caratterizzarsi, ancora di più per particolari specialità, dando ad esso la possibilità di reggere l’enorme domanda di assistenza sanitaria”.
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