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L’assessore al Lavoro e alle Politiche sociali, Francescantonio Stillitani, ha presieduto, nella sede della prefettura di Reggio Calabria, un incontro con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, per discutere sul problema della stabilizzazione dei lavoratori Lsu ed Lpu calabresi. Alla riunione, a cui ne è seguita subito un altra con i rappresentanti dell’Usb, erano presenti il consigliere del ministro Sacconi, Franco Verbaro, il prefetto di Reggio Calabria Luigi Varratta, il presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa in rappresentanza dell’Upi, il sindaco della Città, Demetrio Arena per conto dell’Anci, il dirigente generale del Dipartimento Lavoro Bruno Calvetta.
Nel corso della riunione – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale – è emersa la chiara volontà dei partecipenti di provvedere alla risoluzione della problematica che riguarda più di cinque mila precari calabresi divisi tra Lsu e Lpu.
“Stiamo lavorando di concerto con il presidente Scopelliti – ha detto l’assessore Stillitani – per trovare soluzioni efficaci di stabilizzazione rivolte ai lavoratori rientranti nel bacino Lsu ed Lpu. Un ruolo importante verso la risoluzione del problema lo rivestono le organizzazioni sindacali, con le quali è necessario concordare le azioni da percorrere. Tra l’altro con la recente approvazione in Giunta del Piano di stabilizzazione abbiamo dato la possibilità a più di settecento precari di essere stabilizzati presso Enti pubblici”.
Il bacino Lsu ed Lpu comprende complessivamente 5mila 251 lavorati calabresi, così suddivisi per provincia: Cosenza 2402; Catanzaro 463; Reggio Calabria 1749; Crotone 265; Vibo Valentia 372. La maggior parte di queste unità lavorative sono utilizzate dai Comuni calabresi, che non sono, però, nelle condizioni di attivare procedure di stabilizzazione. Negli anni i lavoratori hanno sopperito alle carenze degli Enti locali nella realizzazione ed erogazione dei tradizionali. Nel tempo i lavoratori impegnati in queste attività hanno acquisito notevoli competenze e realizzato servizi, oggi, ritenuti indispensabili. Molto spesso però i Comuni non possono stabilizzare i lavoratori per i rigidi dettami posti dalla legge nazionale, legati al patto di stabilità e alla spesa del personale.
Secondo Stillitani “è necessario, quindi, rendere meno stringenti i vincoli per i Comuni. Tale modifica, però, può essere portata avanti solo dal Governo nazionale, a cui la Regione Calabria di concerto con le organizzazioni sindacali ne ha già fatto richiesta”.
Dalla riunione è emersa anche la necessità di convocare un tavolo interministeriale tra il Lavoro, la Funzione Pubblica e l’Economia, per studiare soluzioni integrate al fine di risolvere la problematica, alla luce dell’ultima legge finanziaria da sottoporre all’attenzione del tavolo. Lo stesso assessore Stillitani ha garantito il suo impegno per sollecitare la convocazione del tavolo tecnico.
“Bisogna, però, tener conto – ha detto ancora l’assessore regionale al Lavoro – della grave crisi economica che sta attraversando il Paese in questo periodo. L’obiettivo rimane comunque quello di dare una sistemazione definitiva a tutti quei lavoratori che da 15 anni prestano la loro opera nei Comuni della regione e negli altri Enti pubblici. Siamo moralmente obbligati – ha aggiunto Stillitani – a fornire a questi lavoratori un posto di lavoro sicuro e definitivo e possibilmente negli stessi Enti in cui hanno già prestato il loro servizio”.
Intanto, in attesa del tavolo interministeriale, l’assessore Stillitani si è impegnato a tenere aggiornate le organizzazioni sindacali sull’evolversi della questione e a convocare un tavolo regionale per fare il punto della situazione, anche alla luce dei rapporti intercorsi fino ad allora con i vari Ministeri coinvolti.
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