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Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e la Vicepresidente Antonella Stasi, a conclusione della “Conferenza delle Regioni”, convocata per discutere del Fondo Sanitario Nazionale 2011, hanno rilasciato – informa una nota dell’Ufifcio stampa della Giunta – le seguenti dichiarazioni:
“Nel confronto con le altre Regioni – ha dichiarato il Presidente Scopelliti – abbiamo posto un concetto molto chiaro, ossia che non abbiamo bisogno di solidarietà ma bensì di condivisione nelle scelte, adottando il criterio della deprivazione nel riparto dei fondi per la sanità. Si tratta di un indicatore equo e più attuale che ci permette, soprattutto in questa fase, di non trascurare tutti gli elementi socio-economici.
In merito alla ripartizione del Ministero della Salute, potremmo condividerla ma il concetto è che vorremmo che fossero introdotti criteri più attuali. Spiace constatare che dopo tre giorni di confronto alcuni pongano paletti e condizioni. In questa fase dobbiamo trovare il più possibile la via del dialogo. Ci sono dieci Regioni che hanno condiviso una posizione che non può essere ignorata, facendo finta di nulla. Si registra una nuova stagione di politici del Mezzogiorno d’Italia – ha concluso il Governatore Scopelliti – con la schiena dritta, è bene che si comprenda”.
La Vicepresidente della Regione Antonella Stasi ha aggiunto: “Il Presidente Scopelliti vuole dare un’inversione di rotta alla tendenza che ha caratterizzato in questi anni il riparto del FSN. Più volte la Calabria ha evidenziato che, avere meno risorse, vuol dire avere disuguaglianze nell’accesso ai servizi. Purtroppo la quota capitaria del fondo sanitario per la Calabria è tra le più basse d’Italia e se non si inverte la tendenza, con l’introduzione di nuovi criteri per il riparto del Fondo sanitario nazionale, la Calabria e molte altre regioni del Sud, continueranno ad accrescere tale gap.
È stato evidenziato più volte in queste tre giornate di riunioni – ha proseguito la Vicepresidente Stasi – come tra i moltiplicatori del bisogno sanitario ci sia sicuramente l’età, che oggi è pesata per circa il 40%, mentre l’altro 60% è ripartito per quota capitaria. Sappiamo che il fattore età è molto importante- ha proseguito la Vicepresidente – ma oggi non si può prescindere dall’introduzione di nuovi criteri, come quello della deprivazione socio-economica che, per una regione come la Calabria, incide per una quota consistente sul bisogno di sanità. Le questioni tecniche nella discussione si sono trasformate in questioni politiche e prudenzialmente il rinvio servirà per far riflettere su quanto, oggi, sia determinato il Governo di questa nuova Calabria”.
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