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Il Dipartimento “Bilancio e Patrimonio” – informa una nota dell’Uffcio stampa della Giunta – intende esprimere una posizione chiara a proposito della vicenda che riguarda i contratti di finanza derivata in cui è parte la Regione Calabria e sui quali, negli ultimi giorni, si è concentrata l’attenzione di alcuni organi di informazione, in occasione dell’indagine conoscitiva promossa dal Comitato di controllo contabile del Consiglio Regionale.
“Come confermato – scrive il Dipartimento regionale “Bilancio” – nel corso dell’audizione resa nella giornata di giovedì 9 febbraio al Comitato dal Dirigente Generale Pietro Manna, il Dipartimento ha avviato un’attività di verifica sui nove contratti di finanza derivata sottoscritti in passato, al fine di tutelare la Regione dinanzi agli effetti di tali operazioni finanziarie sulle casse dell’Ente.
Il Dipartimento, sotto la spinta dell’Assessore al Bilancio ed alla Programmazione Giacomo Mancini ha, infatti, preso atto dell’esigenza di affrontare con determinazione il problema dei derivati, stante la presenza di condizioni contrattuali di assoluto sfavore per la Regione, che annualmente determinano un esborso finanziario per il bilancio regionale, a prescindere dagli andamenti dei mercati finanziari. Come precisato anche nell’audizione dei giorni scorsi, il Dipartimento ha riscontrato come gli effetti pregiudizievoli dei “derivati” conseguano ad un problema di asimmetria informativa sulla vicenda.
Nella sottoscrizione, ristrutturazione e gestione di tali contratti, la Regione ha infatti svolto il ruolo di parte debole del rapporto, scontando il prezzo dell’assenza di adeguata competenza in merito. I contratti di finanza derivata attivati fra il 2003 ed il 2007, pertanto, presentano caratteristiche tecniche da produrre uno squilibrio fra le prestazioni delle parti, prodotto da analisi di convenienza economica basate su valori non corretti, dei quali i referenti della Regione non hanno adeguatamente preso cognizione.
I termini dei contratti “swap” in cui è parte la Regione Calabria producono, dunque, obblighi finanziari di valore superiore a quelli della controparte bancaria, con l’effetto di produrre necessariamente differenziali negativi. E ciò segnatamente per gli ultimi due contratti sottoscritti alla fine del 2007, dai quali viene generata la spesa maggiore. Peraltro, tali considerazioni corrispondono ad alcuni degli elementi sui quali si basa l’azione civile che la Regione Calabria ha già intrapreso contro gli Istituti Bancari che hanno promosso i contratti, facendo leva anche sulle osservazioni che la Corte dei Conti ha espresso sull’argomento, rilevando l’antigiuridicità dei rapporti in essere.
E’ per tali ragioni che il Dipartimento ha avviato una verifica (mai effettuata in passato),finalizzata a stimare il reale valore di mercato dei derivati in rapporto al valore dei tassi d’interesse, ai fini di un riscontro puntuale sui dati di calcolo che da cui conseguono le perdite della Regione, le quali presentano peraltro valori sensibilmente inferiori a quelli riportati sulla stampa, in cui erroneamente si riferisce di un presunto “buco” di 50 milioni di euro.
Il bilancio regionale, difatti, non presenta alcun “buco” prodotto o connesso ai derivati: la Regione, più semplicemente, provvede annualmente ad onorare i corrispettivi di segno negativo e ad incamerare quelli di segno positivo (nel 2010 i nove contratti hanno prodotto spese per 3,05 mln di euro ed entrate per 0,67 mln di euro). La cifra di 50 milioni di euro, a cui si riferiscono alcuni organi di informazione, semmai, corrisponde al volume stimato complessivo e potenziale del danno per la Regione fino alla scadenza degli ultimi contratti, nel 2035.
Per la naturale suscettibilità dei “derivati” alle fluttuazioni dei mercati finanziari, peraltro, il valore di mercato degli stessi (mark to market) è estremamente variabile e, nell’ultimo esercizio finanziario, ha prodotto perdite molto più contenute rispetto agli anni precedenti. Proprio per effetto dell’elevata flessibilità dei rendimenti, la stima del valore dei contratti è condizione imprescindibile per una valutazione precisa degli aspetti economici della vicenda “derivati”, ai fini dell’eventuale risoluzione degli stessi.
E a tal fine, il Dipartimento, intende valersi del supporto qualificato di soggetti terzi ed imparziali. Inoltre, accanto ad una analisi dei rapporti di “swap” in essere, il Dipartimento Bilancio ha anche avviato, in sinergia con l’Avvocatura Regionale, un’analisi sugli ulteriori rimedi di natura giurisdizionale da attivare per tutelare la Regione, fra i quali l’eventuale avvio di un’azione penale nei confronti delle banche che hanno determinato tale situazione”.
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