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Nel corso di un incontro, presieduto dall’assessore al Lavoro Francescantonio Stillitani, alla presenza della dirigente di servizio Ersilia Amatruda e delle rappresentanze sindacali di Cisl, Cgil, Uil e Ugl, è stato sottoscritto il nuovo disciplinare relativo ai Lavoratori Socialmente Utili (LSU) che raggiungono il numero di 5.278 lavoratori.
Il documento, che regola i rapporti tra lavoratore ed ente pubblico utilizzatore, è stato modificato in vari punti. In particolare – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale – le variazioni riguardano: la possibilità che le ore integrative possano essere recuperate dal lavoratore entro il secondo mese successivo; le modalità di utilizzo dei periodi di riposo che è possibile rinviare, previo accordo con le organizzazioni sindacali nel primo semestre dell’anno successivo.
I permessi studio, invece, sono stati estesi anche ai giorni necessari per sostenere gli esami finalizzati al riconoscimento della licenza della scuola dell’obbligo, del diploma di maturità e materie universitarie. Inoltre, è stato riconfermato il monte ore complessivo annuo da destinare alle OO.SS al fine di consentire una maggiore partecipazione all’utilizzo delle libertà sindacali maggiormente rappresentative, mentre sono state definite maggiori garanzie in caso di malattia del lavoratore.
“L’ultima stesura del disciplinare – ha dichiarato l’assessore Stillitani – risaliva al 2007. Da allora non è stata apportata nessuna modifica. Il principio ispiratore di questo nuovo disciplinare concordato con i sindacati è stato quello di voler permettere un maggiore e più fruibile utilizzo dei lavoratori assegnati con i progetti agli enti, ma soprattutto di snellire al massimo, al fine di poter dare nuove opportunità di collocamento in ambito lavorativo, il subordinamento del lavoratore all’ente a cui è stato assegnato, a garanzia e tutela del lavoratore stesso.
Di fatto, sono stati colmati e, quindi, regolamentati tutti quei vuoti legislativi non contemplati dal D.Lgs 468/97, dal D.Lgs 81/2000 e dalla Circolari 100 dell’Inps, garantendo non solo il lavoratore ma anche l’Ente utilizzatore, evitando anche di incorrere in futuro in controversie e disguidi giuridici a volte anche pesanti. L’incontro – ha detto ancora Stillitani – ha permesso un proficuo scambio di idee e di proposte che verranno portate a discussione sul Tavolo di Governo al fine di poter, finalmente, effettuare un concreto piano di stabilizzazione del mondo LSU, ma è servito anche per un confronto sull’intero bacino del precariato regionale.
L’intento della Regione e della Giunta regionale – ha sottolineato l’assessore al Lavoro – è quello di impegnare il Governo centrale su uno strumento di pianificazione di interventi a favore dell’occupazione e del precariato storico che si muova non in modo scoordinato, ma di pari passo con le iniziative occupazionali di competenza regionale. Infatti, specialmente in un contesto di risorse limitate, diventa essenziale stabilire strategie comuni ed organiche avendo chiari gli obiettivi da raggiungere e concretizzando e razionalizzando l’uso delle risorse disponibili. La stabilizzazione degli LSU LPU – ha aggiunto infine Stillitani – è uno degli obiettivi più importanti della politica del lavoro della Regione che va, naturalmente, attuato di concerto con le forze sindacali”.
In tal senso, durante l’incontro, è stata avanzata la proposta di aumento degli incentivi ai Comuni che si dichiarano disponibili alla stabilizzazione, nonché la necessità di portare al tavolo delle trattative Stato-Regione la possibilità di deroga alla Legge Brunetta sul mantenimento della spesa pubblica del personale, permettendo in tal modo ai Comuni di ampliare le loro piante organiche con questi lavoratori.
Infine si è parlato anche di un eventuale prepensionamento dei lavoratori afferenti nel bacino LSU LPU da precedenti mobilità e con un’età superiore ai 56 anni e della collocazione di questi lavoratori in progetti su assi di competenza statale, quali i settori dei beni monumentali, siti ambientali, trasporti.
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