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Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria Materdomini di Germaneto di Catanzaro Florindo Antoniozzi interviene – attraverso un comunicato dell’ufficio stampa della Giunta regionale – sull’eventualità di far conciliare i costi dei dispositivi medici e delle protesi con le esigenze economiche della sanità pubblica, alla luce dei tagli governativi e del piano di rientro regionale, garantendo appropriatezza e qualità, e si dice convinto che “l’appropriatezza si misura anche nel ricercare, individuare e gestire quei prodotti che effettivamente garantiscano in pieno le attese ed i risultati, pur determinando costi non necessariamente al massimo di quello che oggi offre il mercato.
Un processo che suscita forte attenzione da parte del presidente della Giunta regionale e commissario ad acta del piano di rientro sanitario Giuseppe Scopelliti”.
Secondo Antoniozzi, però, “non sempre il top del listino corrisponde al top della soluzione da scegliere: il paziente deve poter contare sulla massima qualità e tutela ed il sistema sanitario pubblico sul fatto che tali aspetti siano gestiti nei termini più adatti alla contingenza economica che si sta vivendo, ma anche nei periodi in cui l’economia va bene”. Nello specifico dell’appropriatezza e del contenimento dei costi il dg della Materdomini parla della qualità/prezzo/prestazione “nel senso – spiega – che una buona attività di ricerca del prodotto giusto, anche con l’ausilio di procedure ormai standardizzate in tutto i mondo, e che portano ad una concreta sensibilizzazione dei medici sull’argomento, può certamente generare interessanti risultati: oggi, per vari motivi non solo legati all’allungamento della vita, le persone da curare sono sempre in maggior numero e le risorse disponibili sono sempre minori e, anche se non si deve assolutamente parlare di spreco quando si parla di pazienti bisognosi delle nostre cure, è opportuno valutare le effettive necessità caso per caso, anche affiancando i medici nella ricerca del prodotto più adatto o del prodotto che garantisca eguali, se non migliori risultati, utilizzando così risorse più contenute”.
In tal senso il dott. Antoniozzi propone la costituzione di consorzi tra le aziende regionali per l’acquisto centralizzato di alcuni costosissimi presidi, coinvolgendo in questi consorzi anche direttamente i medici interessati. “Questi consorzi – chiarisce il dg – che potrebbero essere anche interregionali, sarebbero l’interfaccia con cui le aziende che commercializzano tali prodotti devono confrontarsi. Poi bisognerebbe attivare le procedure che sono previste nell’ambito della Healt Thecnology Assessment (HTA), ovvero in quella metodologia innovativa di analisi attraverso la quale è possibile ricercare un giusto compromesso nella scelta dei dispositivi medici e delle protesi.
L’approccio multidimensionale e multidisciplinare di tale metodologia – specifica ancora il direttore della Materdomini – consente l’analisi delle implicazioni medico-cliniche, sociali, organizzative, economiche, etiche e legali di una qualsiasi tecnologia, sia essa nel campo dei dispositivi medici e protesi, delle apparecchiature biomedicali, dei farmaci, delle procedure cliniche, dei modelli organizzativi ed altro, attraverso la valutazione di diverse dimensioni, quali ad esempio l’efficacia, la sicurezza, i costi, l’impatto sociale, l’impatto organizzativo.
L’obiettivo – afferma – è quello di valutare gli effetti reali o potenziali di una data tecnologia e le eventuali conseguenze che la sua introduzione, o esclusione, potrebbe avere per il servizio sanitario regionale o nazionale, per l’economia e per la stessa società. Pertanto è necessario utilizzare meccanismi di valutazione in grado di offrire elementi di supporto validi per individuare nella scelta il migliore mix qualità/prezzo in relazione al risultato atteso.
Si tratta – dichiara infine il dg Antoniozzi – di un percorso difficile e pieno di problematiche, ma partendo dalla disponibilità dimostrata del presidente Scopelliti e anche da parte dei protagonisti, comprese le case fornitrici, sarà sicuramente possibile far conciliare le esigenze di tutti”.
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