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Organizzata dall’assessorato regionale al Lavoro, di concerto con la “Commissione regionale” per l’emersione del Lavoro non regolare e con “Italia Lavoro”, domani, giovedì trenta giugno, alle ore dieci, nei locali dell’hotel “501” di Vibo Valentia, si svolgerà una tavola rotonda sul tema “Il Buono Lavoro: strumento efficace per un lavoro regolare”.
L’iniziativa – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – sarà introdotta da Domenico Bova, responsabile area sviluppo e occupazione di “Italia Lavoro”. Seguirà la tavola rotonda con gli interventi di Benedetto Di Iacovo, presidente della Commissione regionale per l’emersione del lavoro non regolare, Nicola Cilento, presidente Confagricoltura Calabria, Pino Rito, presidente EBIT Calabria, Francesco Cava, presidente Confindustria Calabria, Napoleone Guido, presidente Confcommercio Calabria, Giuseppe Baldino, direttore Regionale Inps Calabria, Vincenzo Belmonte, responsabile sede Inail Vibo Valentia e Caterina Torchia, direttrice della direzione provinciale del lavoro di Vibo Valentia. Concluderà i lavori l’assessore regionale al Lavoro ed alla Formazione Professionale Francescantonio Stillitani.
I “buoni lavoro” rappresentano un metodo alternativo per pagare il lavoro occasionale accessorio in quei settori dove più si annida il lavoro nero: turismo, agricoltura, terziario, ma anche nelle famiglie. Interessano famiglie, privati, imprenditori e non, che intendono avvalersi delle prestazioni di un “lavoratore saltuario” che può essere un pensionato, uno studente, un disoccupato, un cassintegrato, un lavoratore in mobilità, un lavoratore part-time, uno straniero con permesso di soggiorno, una casalinga e in alcuni casi dipendente pubblico o privato.
I buoni lavoro, che hanno un valore complessivo di 10 euro, di cui 7,50 destinati al lavoratore e 2,50 per oneri previdenziale e infortunistici, possono essere acquistati nelle sedi Inps, nelle banche popolari e presto anche nella tabaccherie. Il lavoratore li può riscuotere negli uffici postali o nelle stesse banche.
I buoni incorporano già una quota di tasse pagate, Inps e Inail compresi. Al lavoratore viene quindi assicurata sia la copertura previdenziale, sia quella contro gli infortuni. Inoltre il prestatore d’opera non deve pagare imposte sul reddito incassato poiché provvede il datore di lavoro. Pertanto, l’obiettivo dell’iniziativa è di sponsorizzare e diffondere in maniera più capillare dei cosiddetti voucher, che nonostante siano stati istituiti nel 2008 non sono stati utilizzati pienamente, tant’è che sono disponibili ancora risorse per 15 milioni di euro. I “buoni lavoro” costituiscono un mezzo per prevenire il sommerso e incentivare il lavoro regolare in comparti dove è richiesta anche la prestazione saltuaria per brevissimi periodi, a ore o nei fine settimana.
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