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Domenica 31 gennaio presso “I Tre Farfalli”, l’Associazione Y Cassiopea, in collaborazione con l’Assessorato all’Urbanistica e Governo del territorio della Regione Calabria, ha tenuto la Prima Visione di Identità, un documentario di Maria Tarzia e Maurizio Marzolla, che rientra nel progetto “I Centri Storici. Interventi di riqualificazione e recupero”, all’interno dell’Accordo di Programma Quadro “Emergenze urbane e territoriali Programma Riqualificazione dei Centri Storici”.
A dare il benvenuto agli ospiti è Maurizio Marzolla, uno degli autori del documentario Identità. «Questo lavoro è l’ultimo atto di una collaborazione con l’Assessorato fondata sulla convinzione che il nostro territorio ha bisogno di recuperare altri valori». Infatti, Identità arriva dopo due lavori già compiuti da Y Cassiopea: Contrasti, sullo stato delle nostre coste, ed Orizzonti sulle azioni svolte da parte dell’Assessorato. «La valenza di questa esperienza sta nel fatto che non c’è stato un “vi diamo i soldi” ma una vera e propria sinergia d’intenti: ricostruire le condizioni ottimali per un futuro partecipato, contro la logica dell’imposizioni dall’alto, magari di grande opere».
Ed è d’accordo Michelangelo Tripodi, che ribadisce la strategia di fondo: «La Calabria può avere sviluppo e crescita se e solo se valorizza le proprie risorse e, tra queste, i centri storici sono tra le principali». Infine, ringrazia gli autori non solo per aver messo a disposizione del suo assessorato la loro capacità artistica, ma anche per la faticosa realizzazione della fase di documentazione, generata attraverso il documentario Identità, ovvero un lungometraggio con allegati ben 51 DVD con contenuti fotografici ed audiovisivi ed un archivio multimediale.
Il video: un viaggio lungo 17 Comuni della Provincia reggina, sui 53 interessati dal Progetto, per scoprirne l’Identità.
Sono paesi vivi quelli che aprono le porte al documentario, tra feste di paese, processioni e complessi bandistici. Sono centri abitativi che stanno per lasciare il loro stato d’abbandono grazie agli interventi di riqualificazione.
Riprendersi la propria Identità riqualificando i centri storici, dunque, non solo per il miglioramento della vita quotidiana dei residenti e di chi in quegli splendidi borghi continua a viverci, ma anche a memoria delle proprie radici culturali e storiche e come strada per uno sviluppo economico sostenibile.
Nel viaggio documentato si scoprono le meraviglie naturali e storiche che giacciono lungo la costa jonica e l’area grecanica di Reggio. Il primo Comune ad aprirsi alla scoperta di queste gemme sparse sul territorio reggino è quello di Monasterace. Si prosegue poi verso Riace, con il suo splendido Acquedotto, paese che ha fatto della politica dell’accoglienza non solo la riscoperta della propria identità, ma anche la sua rinascita. Il Convento dei frati Dominicani di Placanica, che vide Tommaso Campanella prendere i voti. Il Borgo Antico di Caulonia, la vecchia Castel Vetere, che Edward Lear definì come qualcosa di grandioso e classico. E poi il Castello di Roccella Jonica con la sua Torre medievale, i centri di Grotteria, Gioiosa Jonica, Antonimina, Casignana, Caraffa del Bianco, il Borgo rinascimentale di Siderno Superiore. Si giunge a Gerace, uno dei borghi più famosi d’Italia, dove, ancora secondo Lear, “ogni roccia sembra essere collocata apposta per gli artisti”. Proseguendo il viaggio, tra le splendide Vallate, si arriva a Palizzi Superiore, dove grazie agli interventi di riqualificazione è in atto il recupero del patrimonio immobiliare pubblico del Comune. E poi, ancora, panorami e territori mozzafiato come quelli di Bova, capitale culturale dell’Area grecanica reggina, e Pentedattilo. La telecamera si spinge fino alle porte del Parco Nazionale d’Aspromonte, nel cuore della Vallata del Gallico, e si incontra il comune di Sant’Alessio, con le sue tradizioni agricole. In chiusura, Cittanova, paese che dai suoi 400 metri d’altezza domina l’intera Piana di Gioia Tauro. Qui gli interventi documentati da Identità si fanno spazio tra ulivi secolari ed un notevole patrimonio architettonico. Un filo conduttore si ritrova spesso “u camiddu”
La serata
Al termine della proiezione dell’applauditissimo video documentario, la serata ha avuto seguito in un’atmosfera informale ed intima.
Gli ospiti hanno degustato il buffet di cucina tipica tradizionale, allietati dalle letture dei “Poeti in piazza” coordinati dal Prof. Pasquino Crupi. Dapprima con la pregiata lettura ed interpretazione della poetessa Rossana Rossomando e poi con la suggestiva rivisitazione dei canti di protesta popolare interpretati da Salvatore Neri e Maria Surace, accompagnati dal maestro Salvatore Familiari, autore della colonna sonora, e Marco Modica.
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