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Richiamo del presidente della Repubblica da Reggio Calabria sulla gestione del fenomeno dell’immigrazione in Italia. Per governarlo ed evitare scoppi di violenza come quelli di Rosarno, occorrono, secondo il capo dello Stato, ‘ordine e legalita”, garantire i flussi di ingresso legale, lavorare per un’effettiva integrazione. E proprio su Rosarno, Napolitano lamenta che la situazione andava compresa e se possibile evitata. ‘A Rosarno – ha detto il presidente della Repubblica – sono accadute cose brutte, pesanti. Uno scoppio di insofferenza che ha mostrato il peggio di cio’ che si era accumulato nell’animo dei cittadini e degli immigrati. E’ nostra responsabilita’ collettiva di rappresentanti dello Stato non aver saputo prevenire cio’ che avremmo dovuto prevenire. Ora dobbiamo evitare che si ripeta e respingere luoghi comuni e pregiudizi che indicano la Calabria come luogo di intolleranza e di razzismo’. Il presidente della Repubblica ha parlato anche di lotta alla mafia e alla criminalita’. La battaglia condotta ‘con intelligenza, tenacia e preofessionalita” dalla magistratura calabrese contro la ‘ndrangheta ‘segna -ha detto Napolitano- una svolta che promette molto bene per il futuro della Calabria. Stiamo vivendo una pagina nuova nella storia di questa regione’. Ha quindi espresso piena solidarieta’ al procuratore generale Salvatore Di Landro, e ai procuratori di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, e di Palmi, Giuseppe Creazzo per lo sventato attentato alla Procura Generale, che ha definito ‘aggressione brutale’.
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