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In attesa della decisione del Consiglio di Stato martedì sul ricorso per la riammissione in Serie B, al Centro Sportivo Sant’Agata, sono ripresi gli allenamenti. Presenti anche i tifosi della Reggina, che con l’ennesima prova d’affetto, hanno voluto dimostrare con cori, bandiere e maglie, la vicinanza ai calciatori amaranto e ai dipendenti del Centro Sportivo.
Con il cuore, era presente anche il super tifoso amaranto Don Giovanni Zampaglione, parroco di Masella e direttore dell’Ufficio sport turismo e tempo libero dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, il quale pur non potendo esserci per impegni, ha voluto esprimere attraverso uno scritto inviato alla redazione, tutta la sua vicinanza alla squadra, alla città ed ai tifosi, facendo come ultima analisi una riflessione.
“Non ero essere presente, si legge tra le righe, fisicamente al Sant’Agata in quanto impegnato pastoralmente, ma “idealmente ” sono vicino alla squadra in questi momenti difficili…Speriamo che alla tempesta di “parole” segua la calma ed il sole, nella speranza che ci sia finalmente chiarezza… La Reggina merita rispetto …Spero, che venga riammessa in serie B…Invito la squadra a ritornare ad allenarsi, stando unita e compatta, mentre tutti dobbiamo remare nella stessa direzione…Reggio Calabria, ha proseguito, è una città stupenda che merita rispetto, sotto tutti i punti di vista.”
L’appello ai tifosi
“Mi rivolgo ai tifosi, ha continuato don Giovanni. Il 29 agosto si avvicina, la Reggina merita la Serie B, conquistata sul campo…È stato bello aver visto la città intera “tappezzata ” di striscioni…continuate così…e speriamo! Non perdete la Speranza!!! Anche le stesse istituzioni locali stanno facendo la loro parte…Tutti uniti per un unico obiettivo: la B.”
Il suo augurio
“Mi auguro, ha sottolineato don Zampaglione, che anche a Roma capiscano la situazione e riammettano la squadra. Se la Reggina dovesse fallire, tantissimi padri di famiglia rischiano di perdere il lavoro, che tristezza!!!”
Reggio Calabria
“La città, ha proseguito non merita questo…. deve iniziare a svegliarsi, chiedendo i propri diritti… Come tanti sono scesi in “campo” per la Reggina così, si deve scendere in campo per tutte le problematiche presenti nella nostra città.”
La riflessione
“C’è un’altra riflessione che vorrei fare, ha sottolineato, ed è inerente alla bestemmia. Il mondo del calcio si è macchiato di un episodio di espressione blasfema… Si tratta del portiere Stefano Turati del Frosinone che è stato squalificato per un “espressione blasfema al 15° del primo tempo”. Spesso mi capita di essere “scosso” dai tanti insulti contro Dio. Nel passato si aveva maggior rispetto per colui che aveva donato la vita.”
“La nostra società purtroppo non aiuta, ha evidenziato, perché non ha molti punti fermi e spesso i giovani e anche gli adulti smarriscano la bussola… Si preferisce essere libertini, concetto molto diverso rispetto alla libertà, perché la libertà arriva fino alla libertà dell’altro, essere libertini invece significa fare ciò che si vuole con sé stessi, con gli altri e con Dio.”
“Oggi presso i giovani (anche presso gli adulti) è diventata una “moda” offendere Dio. Non smetterò mai di richiamare un giovane o un adulto se lo sento bestemmiare o offendere Iddio…Non bisogna vergognarsi mai di riprendere chi bestemmia. Un vero e autentico cristiano lo si vede anche da questi piccoli gesti o dalla testimonianza che si dà nel quotidiano.”
“Mi auguro, ha concluso don Zampaglione, che in futuro (anche nell’ambito calcistico) si capisca da parte dei calciatori e da parte di tutti che bisogna aver il massimo rispetto per chi ci ha donato la vita. Iddio va Amato, rispettato e …pregato!!! La persona civile NON BESTEMMIA.”
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