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Che cosa accade nei pronto soccorso degli ospedali da incubo? Gaetano Pecoraro è andato a vedere i pronto interventi in alcune strutture sanitarie di Lombardia e Calabria.
L’inchiesta “Ospedali da Incubo”
Continua l’inchiesta di Italia 1 “Ospedali da Incubo”. Ieri sera è andato in onda un nuovo servizio de “Le Iene” nel quale sono stati paragonati alcuni ospedali calabresi con il Policlinico di Milano. Gaetano Pecoraro questa volta ha osservato da vicino come lavorano gli operatori delle ambulanze e ha misurato il tempo necessario per svolgere un esame TAC dopo un incidente. In Lombardia l’efficienza è al top: l’arrivo dell’ambulanza, poi in ospedale, esami del caso e dimissione dal pronto soccorso.
Diversa la situazione in Calabria. Il pronto soccorso dei codici bianchi e verdi è chiuso per assenza di medici.
“Se viene un malato con infarto dobbiamo andare a chiedere un favore al medico di turno se ce lo guarda. Dicono che c’è confusione perché ci sono tanti malati, ma qua lavorano con i piedi”. Questa una testimonianza raccolta durante il servizio trasmesso.
Calabria e Lombardia a confronto
In Calabria, Gaetano Pecoraro ci mostra l’arrivo in ospedale di un ambulanza con a bordo una donna con trauma da incidente stradale. “Non fatela sbarellare deve andare direttamente a Reggio per la Tac”, dicono dall’interno del pronto soccorso.
I macchinari non funzionano e l’unica soluzione potrebbe essere quella di optare per un ospedale a Reggio Calabria a 100 chilometri di distanza. Trascorsa quasi un’ora, non è successo nulla perché in questo ospedale il medico specialista c’è solo al pomeriggio.
Un Caso simile si verifica al Nord: una donna è rimasta vittima di un incidente stradale e perde sangue dalla testa. Nel giro di 45 minuti, i medici del pronto soccorso hanno quindi il referto: frattura del bacino, passando per la Tac.
Il bilancio
Nei diversi casi mostrati dal servizio: il bilancio finale del confronto tra il Nord ed il Sud lascia davvero impressionati.
A fine servizio, viene ancora una volta ribadito, come il Policlinico di Milano abbia un costo di 430 milioni di euro per 912 posti letto mentre l’azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria per la metà dei posti, costi quasi il doppio (800 milioni).
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