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Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha firmato nei giorni scorsi la legge sull’omicidio stradale alla presenza di associazioni e familiari delle vittime di incidenti stradali.
Tale legge contiene importanti novità: l’introduzione dei due nuovi reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali.
Per quanto riguarda lo stato di ebbrezza e guida pericolosa le pene partono da quelle già in vigore; da 2 a 7 anni per chi uccide violando il codice della strada.
La sanzione si inasprisce per chi guida in stato di ebbrezza con un tasso alcolico oltre 1,5 grammi per litro o sotto effetto di droghe; si rischiano dagli 8 ai 12 anni di carcere. Per chi invece ha un tasso alcolemico inferiore ma comunque superiore a 0,8 g/l le pene variano da 5 a 10 anni.
Pene fino ad un massimo di 18 anni se il trasgressore fugge dopo il sinistro o causa la morte e il ferimento di più persone.
L’ipotesi più grave di omicidio stradale si applica ai camionisti e agli autisti di bus anche in presenza di un tasso alcolemico modesto, sopra gli 0,8 g/l.
In Calabria tante associazioni, tra le quali Basta Vittime sulla SS 106 e Amici di Raffaele Caserta si battono contro questa piaga.
Il provvedimento è stato ben accolto da Raffaele Pace, Presidente dell’Associazione Amici di Raffaele Caserta, il quale afferma: “Sono soddisfatto dell’importante traguardo, frutto di tante battaglie. Ritengo inoltre che l’automobile rappresenta un’arma mortale per chi ne fa un uso improprio e pericoloso. Per questo, ciò che noi rimarchiamo, oltre la messa in sicurezza di tanti tratti della SS 106 è di abbassare la velocità, chiediamo guard-rail a norma e crediamo si debba lavorare ancora tanto per rendere le strade più sicure. Finalmente qualcosa si sta muovendo ma dobbiamo fare in fretta per evitare altre stragi sulle strade”.
Anche Fabio Pugliese ha espresso le sue considerazioni in merito alla notizia: “Ritengo che questo sia un’ottimo risultato di cui, ovviamente, sono fiero in qualità di Presidente dell’Associazione Basta Vittime Sulla S.S. 106 che è tra le prime ad aver lottato sin da subito affinchè questa legge venisse approvata.
E’ senza ombra di dubbio un punto di partenza. Non è esattamente quella che volevamo. Manca, ad esempio, una parte in cui si riconosce la responsabiltà a chi gestisce la strada. Così come mancano altri aspetti importantissimi su cui dovremo insistere.
Detto questo credo che possiamo certamente esultare per una prima battaglia vinta”.
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