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La grave intimidazione subìta dalla consigliera comunale di Lamezia Terme, Teresa Benincasa, non può lasciare indifferenti ma deve incoraggiare istituzioni e società civile a unire ancora di più le forze per una lotta serrata e incisiva al crimine organizzato”. Lo afferma in una nota il presidente della Commissione regionale per l’emersione, Benedetto Di Iacovo esprimendo alla Benincasa “sincera vicinanza e la più convinta solidarietà, mia personale e dell’intera Commissione che presiedo, nella speranza che presto gli autori di questo vile gesto siano assicurati alla Giustizia.
Questa – aggiunge il presidente Di Iacovo -, insieme all’intimidazione ricevuta dal sindaco di Santo Stefano d’Aspromonte, Michele Zoccali, è l’ennesima violenza subìta da amministratori e politici. Segno che chiunque sia impegnato per il ripristino della legalità in questa regione viene colpito perché rompe gli equilibri consolidati del malaffare e dell’economia criminale. Ma i destinatari di questa spirale criminale non debbono indietreggiare ma proseguire con maggiore determinazione perché non saranno soli. Le istituzioni – prosegue Di Iacovo – saranno al loro fianco in una battaglia di libertà, trasparenza, legalità e democrazia.
Rispetto al passato, la presenza dello Stato è stata rafforzata e resa visibile agli occhi di chi credeva che questa terra fosse destinata a essere territorio a sovranità esclusivamente mafiosa. Lo dimostrano le operazioni della magistratura e delle forze dell’Ordine che quotidianamente infliggono colpi durissimi alle cosche, così come la volontà del Governo nazionale che proprio in Calabria ha voluto fosse istituita l’Agenzia nazionale per i Beni confiscati alla mafia. Lo sta dimostrando – conclude Di Iacovo – il nostro Governatore, Giuseppe Scopelliti, più che mai determinato a sconfiggere ciò che tutti riconosciamo essere la causa del nostro sottosviluppo. Ultimo in ordine temporale, l’importante iniziativa assunta dal Consiglio regionale che ieri ha varato un pacchetto di leggi per debellare la ‘Ndrangheta e favorire un processo di crescita che la nostra regione merita.
Accanto a queste azioni, occorre, però, una forte reazione civile capace di imprimere una svolta storica e legalitaria oltre ad una profonda trasformazione culturale. Segnali importanti in questa direzione li abbiamo registrati nelle nostre scuole con il progetto sulla Legalità; nell’aumento di associazioni contro la ‘Ndrangheta e di movimenti spontanei “di liberazione” che ricordano la vicina Sicilia. Solo con simili reazioni è possibile accompagnare la Calabria sulla via del riscatto socio-economico e verso la piena riconquista del territorio.
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