Michelangelo Tripodi e la sentenza del GIP di Cosenza sulla querela SEI

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MICHELANGELO TRIPODI
Sono lieto di comunicare che dopo oltre tre anni di contenzioso giudiziario la giustizia ha fatto il suo corso ed ha espresso il suo insindacabile giudizio.
La SEI, società che vuole imporre la costruzione della centrale a carbone a Saline Joniche, ha perso la causa che aveva intentato contro il sottoscritto presso il Tribunale di Cosenza.
Infatti, il GIP del Tribunale di Cosenza ha emesso il decreto con il quale viene definitivamente archiviata la querela per calunnia e diffamazione a mezzo stampa che la SEI ha aveva presentato nei miei confronti.
Il GIP dott. Livio Cristofano, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero dott.ssa Donatella Donato, ha, quindi, stabilito che da parte mia non vi fu né calunnia né diffamazione nei confronti della SEI.
A tal proposito voglio ricordare che la SEI aveva ritenuto di presentare atto di denuncia-querela contro di me perché considerava calunniose e diffamatorie alcune mie affermazioni contenute in un comunicato stampa del 23 settembre 2008 con il quale salutavo con soddisfazione la richiesta della SEI di sospensione della procedura attivata per il rilascio della valutazione d’impatto ambientale.
In particolare la SEI, nella sua denuncia-querela, aveva ritenuto calunniose e diffamatorie le seguenti frasi: “…la sciagurata idea che era stata messa in piedi dalla multinazionale svizzera SEI è stata sonoramente battuta…”, ancora “Le lobby degli affaristi e dei grandi gruppi finanziari che, con l’accordo e la convivenza di forze malavitose, pensavano di potere continuare, nella logica della rapina e del saccheggio, a derubare e deturpare il territorio a danno e discapito dei cittadini e della salute sono state fermate e sonoramente sconfitte.”, e “Del resto, oltre al gravissimo impatto ambientale (…) Adesso che questo strano, fosco e turbe disegno è stato bloccato (…)”.
Ebbene , la decisione conclusiva di archiviazione da parte del GIP, sgombra definitivamente il campo e stabilisce che quelle frasi non contenevano né calunnia né diffamazione, ma erano espressione di una libera manifestazione di pensiero sotto forma di severa critica e di denuncia politica.
Non so se dopo questa sconfitta la SEI sarà indotta a ripensare le proprie strategie aziendali e a riconsiderare il progetto riguardante l’area ex Liquichimica di Saline Joniche. Una cosa, però, è certa: non saranno più tollerati comportamenti e atteggiamenti di tipo neocoloniale lesivi della dignità e dell’autonomia del popolo e del territorio.
Infine, mi corre l’obbligo di ringraziare pubblicamente il prof. avv. Nunzio Raimondi che, insieme ai suoi collaboratori, ha brillantemente esercitato la mia difesa ottenendo un risultato eclatante che, con la chiara sconfitta della SEI e dei suoi interessi, rappresenta il ristabilimento della verità e rafforza la lotta di tutti quelli che si battono con tenacia e determinazione contro un impianto altamente devastante e inquinante.
Tre anni fa di fronte all’azione giudiziaria della SEI non mi sono fatto intimidire e non ho ceduto di un passo. Ciò mi consente con più forza di ieri di poter ribadire anche oggi, con uguale e rinnovato vigore, il mio netto e chiaro NO alla centrale a carbone di Saline Joniche.

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Author: ntacalabria

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