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“Non bastavano le mareggiate a distruggere le spiagge e i litorali della maggior parte delle coste calabresi, adesso frana anche l’entroterra e tutto sembra irrimediabilmente pregiudicato. Questa non è solo la causa di un accanimento della natura contro la nostra regione. Questo è il risultato di una politica dissennata e disattenta ai tenti appelli di intervento che per anni le popolazioni ed i comuni di tutta la Calabria hanno chiesto alle istituzioni competenti. Mi viene sempre più voglia di parlare di “frane fatte” piuttosto che di “cose fatte”, come qualcuno, invece, ha pensato superficialmente di poter acclamare. In queste settimane non ho visto o letto nulla da parte dei nostri amministratori regionali e provinciali che potesse in qualche modo contrastare queste emergenze annunciate. Qui, piuttosto, mi sembra che ci si dedichi più alla propria campagna elettorale che al benessere e alla tutela dei beni della gente comune. Abbiamo tante zone disastrate che sono figlie di una politica ambientale e territoriale assente e inconcludente. Intere comunità abbandonate a se stesse, che vedono i propri sacrifici scomparire sotto cumuli di terra. Una vergogna che dovrebbe incitare le coscienze degli amministratori calabresi ad un maggiore impegno, più serio e risolutivo. Richiediamo l’intervento della Protezione Civile Nazionale e lo stato di calamità naturale ma, senza perdere altro tempo, è necessario che ci sia lo sforzo e l’impegno di tutti per una decisa azione d’intervento che restituisca, almeno in parte a chi ne è stato colpito, quella serenità e quella dignità che ogni cittadino che paga le tasse dovrebbe avere. Rivolgo il mio pensiero e tutta la mia solidarietà a quanti sono colpiti direttamente e indirettamente da questi eventi temporali. Spero che per loro passi in Parlamento l’iniziativa del Governo Berlusconi che prevede la sospensione dei tributi per sei mesi per tutti quei territori regionali, provinciali e comunali che si vedranno riconosciuto lo stato di calamità naturale. Ovviamente, ciò non basterà. Pertanto, richiamo ai loro doveri istituzionali la Regione e la Provincia di Cosenza perché diano risposte rapide ai cittadini colpiti dalle frane e dagli allagamenti, affinché al danno non si aggiunga la beffa di vedere chi ha la competenza e la responsabilità di intervenire nascondersi dietro la semplice risposta: “è una questione di soldi e di autorizzazioni che ci devono pervenire da non si sa dove..”. Questa Calabria ha bisogno anche di un atteggiamento istituzionale e sociale diverso, fatto di solidarietà e sussidiarietà tra istituzioni e forze politiche avverse. Sono certo che tutti saranno d’accordo nel dare il proprio contributo per risollevare le sorti ed il destino di questa terra. Ma ognuno di noi deve, con coscienza, ammettere i propri errori e comprendere i propri limiti nelle cose fatte”.
on. Antonio Pizzini
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