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di Lilli Tripodi
“(…) questo posto non ha profondità, ma è come se fosse solo una superficie, essendo le case costruite una sopra l’altra sugli orli e in crepacci, sulla facciata di una grande roccia sollevata in una cima, e il suo più alto pinnacolo adornato da un moderno palazzo. Non si può immaginare lo strano effetto che fanno queste città, persino per quelli abituati alle irregolarità delle architetture del sud Italia; Motta Placanica sembra costruita per essere una meraviglia per il passante.” (Edward Lear, Diario di un viaggio a piedi. Reggio Calabria e la sua provincia, 25 luglio – 5 settembre 1847). Placanica (1257 abitanti), comune della provincia di Reggio Calabria confinante con Caulonia, Stignano e Pazzano, possiede ancora oggi un centro storico dai tratti incantevoli che già affascinarono il viaggiatore Edward Lear nel 1847. La sua suggestiva posizione, sulle prime alture delle Serre, a 9 km dal mare e a 30 km dall’alta montagna, le conferiscono una particolare sfumatura cromatica che comprende una variopinta gamma di colori: dall’azzurro intenso del mare, al verde delle montagne, al caratteristico color argilla delle vecchie case, coi tetti coperti dalle caratteristiche “ceramidi”. L’odierna Placanica risale a un insediamento dei frati basiliani, che intorno al 1000 d.C. salirono lungo il corso della fiumara Precariti e costruirono un monastero intorno al quale sorsero le umili casupole dell’attuale rione San Leonardo. L’edificio costituente il monastero venne trasformato in castello (sec. XVI – XVII) durante la dominazione spagnola e divenne proprietà dei Caracciolo, allora feudatari. Oltre al castello, molto interessante è la chiesa di San Basilio Magno, dove tra le tante opere spicca una tela di San Gennaro datata al 1600, un tabernacolo di presumibile scuola gaginesca e un busto ligneo raffigurante Sant’Emidio, patrono del Paese, ad opera di V. Zaffino. Placanica ospitò il filosofo Tommaso Campanella nel Convento dei Frati Domenicani, annesso alla chiesa di S. Caterina, nel quale prese i voti. Da visitare a Placanica anche la Torre Campanaria e il Santuario dello Scoglio, fatto ergere in prossimità del castello, nel luogo in cui, l’11 maggio 1968, apparve la Vergine a Fratel Cosimo. Notevole la lavorazione all’uncinetto da parte delle signore del luogo, che in estate organizzano delle vere e proprie mostre di corredi nuziali, uncinetti, lavori di ricamo ed al telaio.
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