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di Lilli Tripodi
Definita da Platone “fiore dell’Italia per nobiltà, per ricchezza e gloria delle sue genti”, Locri (12.857 abitanti) è ancora oggi centro di riferimento culturale di una vasta area della provincia di Reggio Calabria che comprende tutti i comuni costieri e interni del suo versante ionico, da Palizzi fino a Monasterace, nota appunto con il nome di Locride. La base culturale comune a questa vasta area territoriale ha origini molto antiche e risale al VII secolo a.C., quando gli antichi greci provenienti dalla Locride Ozola (attuale Canale di Corinto) e dalla Locride Opunzia (ovvero la zona del Golfo di Eubea) sbarcarono presso Capo Zefirio (oggi Capo Bruzzano) e si insediarono poi 25 km a nord, dando origine alla città magno – greca di Locri Epizephiri. La sua importanza nel mondo antico è dovuta soprattutto alla sua legislazione giuridica, emanata dal giurista Zaleuco, alla nota poetessa Nosside, vissuta intorno al III sec. a.C., e alla battaglia sul fiume Sagras (l’odierno Allaro), avvenuta nel 530 a.C., durante la quale Locri riuscì a battere la rivale territoriale Crotone. Fu quello il massimo periodo di splendore della città, fra l’altro preceduto dall’espansione dell’influenza locrese anche sul versante tirrenico con la fondazione delle sub-colonie di Medma e di Hipponion (rispettivamente le attuali Rosarno e Vibo Valentia). Il declino politico e istituzionale dell’antica città di Locri arrivò contestualmente all’inizio delle guerre puniche, quando il suo territorio divenne teatro di scontri e di interesse delle due fazioni, fino a diventare parte integrante dell’impero romano insieme a tutte le altre colonie della Magna Grecia. Nel X secolo ebbe inizio una seconda fase storica molto importante per Locri: la fondazione di Gerace. Questa ultima sorse infatti come rifugio per i locresi continuamente vessati dalle incursioni saracene. La terza fase di Locri si apre con il ripopolamento della marina, iniziato già nel 1836, quando i signori di Gerace diedero avvio alla formazione dell’attuale nucleo urbano con l’insediamento di abitazioni private destinate a residenza estiva. L’importanza del sito crebbe gradualmente con il trasferimento alla marina di Gerace della sede comunale, del Tribunale e con l’istituzione della Banca Popolare, avvenimenti relativi al 1880, nonché con la costruzione della rete ferroviaria ionica, nel 1875. Nel 1905 Gerace Marina diventa quindi comune autonomo e, infine, nel 1934, acquisisce nuovamente l’antico nome di Locri, diventando così un importante centro amministrativo, sede vescovile, del Tribunale, di un Ospedale, di banche e dell’Archivio di Stato, e culturale, per la presenza di numerosi istituti di istruzione superiore, che oggi fanno gravitare nel suo centro urbano importanti flussi di persone provenienti da tutto il comprensorio della Locride. Con un passato così importante come quello brevemente delineato, il punto di forza di questa città non può che essere però il parco archeologico di Locri Epizephiri, distante circa 3 km dall’attuale nucleo urbano, la cui fortuna è stata appunto proprio quella di sorgere leggermente più a nord dell’antica città, lasciando così libera una vasta zona ancora oggi oggetto di ulteriori scavi e ritrovamenti da parte degli archeologi. All’interno del parco archeologico sono attualmente visibili il temenos, ovvero lo spazio sacro recintato e consacrato alle divinità ed entro il quale sorgevano tutte le strutture adibite al culto, le “Centocamere”, l’antico rione commerciale e artigianale, il tempio ionico di Marasà e il teatro greco sito in contrada Pirettina. A coronamento di questo parco archeologico c’è il Museo Nazionale di Locri Epizephiri, che si trova al km 95 della SS 106, in un’area immediatamente antistante la zona archeologica di Marasà. Al suo interno si possono osservare numerosi reperti che testimoniano la storia dell’antica città di Locri, dalla preistoria fino all’età romana. Ma Locri ospita ancora altri eventi culturali, come il premio nazionale di poesia del “Giugno Locrese”, la rassegna del teatro classico che si svolge sullo sfondo del tempio di Marasà e la Mostra Museale Permanente allestita presso Palazzo Teotino – Nieddu del Rio in Corso Vittorio Emanuele, nella quale vengono esposte le opere donate dal maestro Giuseppe Cannizzaro, appartenenti a buona parte della sua produzione pittorica dal 1945 al 2000. A tutto ciò si può aggiungere la crescente importanza di Locri come stazione turistico – balneare, attività supportata dalla presenza di eventi quali il festival “Locride Summer Village”, evento organizzato ogni estate sul lungomare dall’associazione “Giovani per la Locride”, e la “Notte magica di Locri”, una manifestazione che ogni 31 luglio vede fondersi nel modo migliore il locale con il globale attraverso l’esibizione per le piazze e per le vie della città di una moltitudine di artisti di strada, di giocoliere e di musicisti provenienti da tutto il mondo, accompagnati dall’allestimento di stand di prodotti artigianali della zona.
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