Esplorando il Castello Ruffo Amendolea

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Castello Ruffo Amendolea. Ecco un uovo episodio di “Esplorando dietro casa”

Il Castello Ruffo, ubicato nella frazione Amendolea del Comune di Condofuri (RC), è una delle fortificazioni di epoca medievale più suggestive di tutta la Calabria.

Il profondo fascino che suscitano queste rovine è dovuto in massima parte al luogo dove insistono tutt’oggi. La panoramica cima di una altura che domina l’intera vallata dell’Amendolea nel punto di confluenza con la fiumara di Condofuri.

Osservando dall’alto lo scorrere quieto della fiumara Amendolea è facile immaginare le imbarcazioni che in passato solcavano queste acque. Infatti un tempo l’Amendolea era navigabile e da questo dato si intuisce l’estrema importanza strategica del sito scelto per fondare la fortificazione.

Castello Ruffo Amendolea, quando fu edificato

Il Castello fu edificato alla fine dell’XI secolo, come testimonia un diploma vergato in greco che lo cita per la prima volta.

Salendo una ripida scalinata si accede ai ruderi: la cosiddetta “Torre-Cappella” è la prima struttura visitabile.

Si tratta di un edificio più volte modificato nel corso dei secoli che doveva fungere da cappella di corte.

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A seguire si trovano i resti del Palacium Castri, un’ampia aula rettangolare realizzata tra la fine del XII e la prima metà del XIII secolo, che viene costruita quando alla funzione meramente difensiva del Castello viene affiancata anche la destinazione residenziale.

Il Palacium Castri era articolato in due piani: nel piano inferiore si aprivano finestre strombate, in quello superiore finestre ad arco a tutto sesto.

Sul lato opposto rispetto al Palacium Castri si trova una cisterna databile tra la fine del XII e la prima metà del XIII secolo che costituiva una delle riserve idriche della fortificazione.

Il Castello era delimitato da una cinta muraria articolata da feritoie, merli e piccole torri. Tramite gradini scavati nella roccia si può accedere tutt’oggi a una postazione di guardia che gode di un affaccio mozzafiato sulla fiumara Amendolea.

Castello Ruffo Amendolea, nei castelli Medievali…

Nei castelli Medievali la struttura più caratteristica era la Torre Mastio, la torre principale e più elevata, ultimo baluardo difensivo in caso di attacco.

La Torre Mastio del Castello Ruffo è stata edificata nella seconda metà dell’XI secolo e fu ricostruita tra la fine del XII e la prima metà del XIII secolo dopo un evento sismico.

Nella seconda metà del XIII secolo fu di nuovo risistemata e, in quella occasione, venne realizzato un elegante camino tutt’oggi visibile.

L’alzato è realizzato con corsi alternati di pietra locale, mattoni e pietra lavica.

La parte Sud-Ovest dell’altura è occupata dai ruderi del borgo, sorto in epoca angioina (XIII-VV secolo) e abitato fino all’alluvione del 1953.

Tra le vestigia del borgo spicca la chiesa dell’Assunta, databile al XIV secolo. A navata unica, presenta una pavimentazione in piastrelle con abside in fondo e conserva, in una nicchia sul lato settentrionale, tracce di antichi affreschi parietali.

La chiesa è stata distrutta dal terremoto del 1783, ma venne ricostruita qualche anno più tardi per poi essere definitivamente abbandonata, come il resto del borgo, nel 1953.

Castello Ruffo Amendolea, le tre chiesette

La visita al Castello Ruffo non può esaurirsi fra le mura della fortificazione.

Percorrendo la strada che passa di fronte al Castello e che congiunge la frazione Amendolea con Bova superiore si trovano tre chiesette: la chiesa di Santa Caterina, di San Sebastiano e di San Nicola.

La chiesa di Santa Caterina risale al XIII secolo: si tratta di una piccola struttura absidata articolata, forse, ad alae laterali.

La chiesa di San Sebastiano risale al XV secolo ed è la più recente del gruppo e la meglio conservata: sono attualmente visibili il campanile e alcuni lacerti murari.

L’edificio, purtroppo, è stato in parte demolito nel contesto dei lavori di assetto viario.

La chiesa di San Nicola è la più antica, si data all’XI secolo; conserva nelle sue nicchie due immagini di santi, pregevoli testimonianze pittoriche di tradizione bizantina.

Si conclude, così, la nostra “esplorazione” del Castello Ruffo.

Lasciamo questo luogo con gli occhi colmi dell’imponenza della fortificazione e della suggestione del borgo, entrambi sopravvissuti ai secoli e testimoni di un passato glorioso vibrato sulle acque ricche di storia dell’Amendolea.

Articolo a cura di Giovanni Speranza

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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