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Di Lilli Tripodi
La cittadina di Bianco, che attualmente conta una popolazione pari a 4.360 unità spalmata su 31,67 kmq di territorio comunale, è uno dei più attraenti paesi della Locride e della Riviera dei Gelsomini per via non solo delle risorse naturalistiche e enogastronomiche, considerate tra le migliori potenzialità che questa porzione di Calabria possa offrire, ma anche per le numerose iniziative sociali e culturali che l’amministrazione comunale, spesso in collaborazione con associazioni di rilevanza anche nazionale, indice all’interno del proprio ambito urbano. Ne è esempio la 9° edizione della corsa su strada Corribianco International road-race, svoltasi sul lungomare lo scorso 7 agosto, che ha visto la partecipazione di numerosi atleti di fama internazionale e nazionale, tutti impegnati a sostenere la causa dell’AIL, associazione in favore della quale viene devoluto l’intero ricavato ottenuto dalle iscrizioni alla manifestazione sportiva. A questo evento, ripreso e trasmesso dalle telecamere della Rai e di Sky sport, ne sono correlati almeno altri due: la sagra della melanzana, che da questo anno ha dato inizio alla Corribianco International road-race, e la settimana di vacanza sport – turismo (dall’1 al 7 agosto), una iniziativa che lega il piacere di escursioni e di maratone con quello della degustazione dei prodotti tipici e della visita ai più bei siti culturali della zona. Per rendere ancora meglio l’idea di ciò che Bianco offre nella stagione estiva e non solo si possono ancora citare la “Festa del Mare” (alla sua prima edizione, tenutasi il 3 e 4 agosto 2010), i festeggiamenti in onore della Madonna di Pugliano (dal 13 al 15 agosto), che ogni anno attirano migliaia di turisti con degli spettacolari giochi pirotecnici in mare, la “Festa del Miracolo” (ultima domenica di aprile) e gli eventi organizzati in contrada Pardesca, ovvero la “Sagra del capicollo” (ogni anno ad agosto) e il presepe vivente. È proprio in prossimità di questa contrada che sorgono i ruderi degli antichi borghi di Zopardo e dell’originario nucleo dell’attuale Bianco. Bianco vecchio sorgeva a circa 3 km dall’attuale centro costiero, a 270 m s.l.m., tra bianche marne argillose che giustificano l’origine del toponimo. Di questo antico villaggio, sorto presumibilmente intorno alla fine del X sec. dall’antica città greco-romana di Botruto, si possono oggi scorgere i resti della cinta muraria e quelli di alcuni edifici nobiliari. Il suo abbandono è iniziato con il terremoto del 1783, mentre quello del 1908, che lo distrusse quasi completamente, causò il trasferimento definitivo della popolazione all’allora nascente centro costiero. Interessanti risorse architettoniche e culturali sono rappresentate dai ruderi del convento di Santa Maria della Vittoria, nel borgo di Crocefisso, e della chiesa del Soccorso, a Pardesca, e le chiese di Maria SS di Pugliano, eretta tra il 1500 e il 1600 in corrispondenza dell’antico monastero di Pugliano, e la chiesa matrice o di Tutti i Santi, che custodisce un antichissimo dipinto di Maria SS di Pugliano e una preziosa statua in alabastro del 1530 raffigurante Santa Caterina di Alessandria d’Egitto. L’eccellenza per cui il comune di Bianco gode di fama e di notorietà quanto meno nazionali resta però il pregiato passito dal colore giallo ambrato detto “Greco di Bianco”. A questo vino, la cui origine risale all’epoca dei primi coloni greci (VIII sec. a.C.), nel 1980 è stato attribuito il marchio DOC. Spetta principalmente a esso, nonché al suo “collega” Mantonico, il merito di aver procurato alla città di Bianco un considerevole posto all’interno dell’associazione nazionale Città del vino.
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