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Di Lilli Tripodi
Benestare, o “Buonostare”, come un tempo veniva chiamato, è un tipico paese della Locride il cui nome rispecchia in pieno la bellezza e la quiete che offrono le colline su cui sorge. A metà strada tra l’Aspromonte e lo Ionio, raggiungibile in pochi minuti da Bovalino Marina, via SS 112, questo comune offre interessanti testimonianze del modo di vivere e delle tradizioni di questa porzione di Locride ancora fortemente radicate fino alla prima metà del secolo scorso. Ripercorrere, anche brevemente, la sua storia non è impresa facile. Un aneddoto riguardante l’origine del toponimo fa risalire la presenza di abitanti in questo luogo intorno al 1450, quando i primi allevatori mandati in queste terre per conto del duca di Bovalino riferivano allo stesso che da loro fosse tutto un benestare, locuzione che da allora, si dice, sia stata utilizzata dal duca per definire la località in questione. La presenza di una comunità di allevatori e di agricoltori a partire dal XVI secolo è ulteriormente consolidata dalla presenza della chiesa matrice, la cui fondazione risale proprio al 1500. Tuttavia essa venne elevata a parrocchia solo nel 1609 da monsignore Mattei. Il ‘600 e il ‘700 furono i secoli intorno ai quali si consolidò e crebbe numericamente l’originaria comunità di agricoltori. Il centro abitato iniziò allora ad assumere la forma e le caratteristiche edilizie che ancora oggi si possono riconoscere nelle zone del centro storico meglio conservate. Innanzitutto, la disposizione delle abitazioni, nel seguire fedelmente la morfologia del territorio, ricordava allora la forma di un ferro di cavallo, oggi leggermente ampliatosi. A quel tempo Benestare era amministrativamente parte della baronia di Bianco e divenne comune autonomo solo nel 1811, con una configurazione territoriale maggiormente estesa rispetto a quella attuale, poiché comprensiva anche dei villaggi di Careri e di Cirella, in seguito scorporatisi per diventare, il primo, comune a sé stante e, il secondo, frazione del comune di Platì. Attualmente il comune di Benestare confina con i suddetti comuni a nord, con quello di Ardore a est, con Bovalino a sud e con San Luca e ovest. Il nucleo centrale è strutturato in rioni. Una delle caratteristiche che fanno delle antiche abitazioni del centro storico di Benestare dei veri e propri monumenti della tecnica edilizia calabrese, così come lo sono le abitazioni tufacee di Ciminà, sono le case costruite in gesso dalle antiche carcamuse (le fornaci dove si lavorava il minerale), situate nei rioni Timpa e Ariaporu. Nel centro storico si trovano anche le due chiese principali del paese; la prima, la chiesa matrice, conserva al suo interno interessanti esempi artistici quali l’altare dedicato all’Addolorata, di epoca rinascimentale, e le statue di S. Michele e della Madonna del Rosario. Essa presenta una struttura semplice a tre navate (le due laterali aggiunte nel 1817 per volere dell’arciprete De Romeis) a ognuna delle quali corrisponde un ingresso. La navata centrale è costituita da un portone principale racchiuso entro due lesene che sorreggono un frontone spezzato, in corrispondenza del quale è inserito un rosone, mentre lateralmente a esso si trovano due monofore. L’intero modulo centrale è definito da due lesene di ordine gigante che sorreggono il frontone che chiude la navata. Il rosone sovrastante l’ingresso centrale è simmetricamente e proporzionalmente ripetuto sugli ingressi delle facciate laterali. La composizione architettonica della chiesa è completata a destra con la presenza del campanile dotato anche di un orologio meccanico. La seconda chiesa è quella di S. Giuseppe e di S. Antonio, situata nel rione Croce. Essa è stata ricostruita interamente in seguito al sisma del 1783 e la sua particolarità consiste nel rivestimento in mattoni che le conferisce una tipica sfumatura bicroma data dal contrasto tra i mattoni bianchi e quelli rossi con cui vengono accentuati gli angoli, il campanile e le aperture dell’edificio. Infine, non si può non citare l’imponente edificio religioso che appare proprio all’ingresso di Benestare, eretto negli anni Trenta e noto come chiesa nuova, ma in realtà mai consacrato perché rimasto incompiuto internamente. Le stradine del centro di Benestare ospitano ogni anno a Pasqua un rituale religioso molto particolare: a cunfrunta, ovvero l’annuncio a Maria della resurrezione del Cristo da parte di Giovani, che avviene in Piazza Ariaporu in seguito a una processione che vede arrivare l’apostolo dalla zona Timpa e la Madonna da via Roma. Benestare offre anche una zona attrezzata per godere della sua fauna, composta da castagni, da noci e da querce secolari, e della frescura e della bellezza del suo paesaggio; si tratta dell’areapic-nic sita presso il monte Varraro e facilmente raggiungibile a piedi o in automobile dal rione Garreffa, attraverso un percorso di appena 5 km dal paese.
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