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Agnana Calabra è uno dei più piccoli comuni del versante orientale dell’Aspromonte (superficie pari a 8,35 kmq). Il suo centro storico sorge sulla sponda orientale del torrente Novito, a 210 m s.l.m.
L’origine di questo borgo risale al 1343, quando un gruppo di monaci basiliani si insediarono sul monte D’Agnana, che diede origine al toponimo. Altre fonti testimoniano invece che in quell’anno fu il barone di Mammola a condurre su quel monte il primo gruppo di abitanti: famiglie di contadini e di pastori che avrebbero dovuto occuparsi delle sue terre e del suo bestiame, in modo particolare dei suoi ovini, per cui l’origine del nome deriverebbe proprio dall’abbondanza di agnelli in quella zona. Il territorio di Agnana è in parte noto per la presenza di alcune miniere di antracite e di lignite, funzionanti fino al secondo dopoguerra, ma oggi quasi del tutto abbandonate. L’antracite di Agnana fu la maggiore risorsa economica del luogo già a partire dalla fine del XIX secolo, poiché fu utilizzata per la costruzione della prima linea ferroviaria del regno d’Italia, il percorso Roma – Frascati.
Un’ulteriore risorsa del territorio di Agnana, è la sorgente di acqua sulfurea che sgorga in antiche vasche di pietra a un 1,5 km dal paese e che degli appositi studi hanno rivelato trattasi di acque termominerali, portatrici di benefici soprattutto per le malattie reumatiche e per le malattie non tubercolari dell’apparato respiratorio. Ogni anno d’estate le vasche vengono ripulite dall’Amministrazione comunale per i cittadini che usano immergersi, ma questa risorsa non è probabilmente sfruttata adeguatamente dal momento che intorno alle vasche non esiste alcun tipo di servizio in grado di rappresentare un forte elemento di attrazione turistica. Discreto interesse architettonico conservano ancora gli ingressi delle vecchie miniere che si trovano a ridosso del paese, la piazza di San Basilio, sita nel luogo in cui anticamente sorgeva l’omonima chiesa, e la Chiesa della Madonna della Misericordia, che conserva ancora alcune tracce della costruzione originale fatta erigere, nel 1343, per volere della baronessa di Mammola. L’economia di Agnana Calabra attualmente è incentrata sull’allevamento e sull’agricoltura, le cui produzioni principali sono l’uva e l’olio d’oliva. Questo ultimo prodotto concorre, seppur in minima parte, ad arricchire la produzione dell’olio extra vergine d’oliva della locride, che il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha incluso nell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT, Suppl. Ord. Gazzetta Ufficiale n. 167 del 18/07/2002, pag. 11).
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