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L’assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – ha coordinato un incontro per promuove l’Indicazione Geografica Protetta della nocciola tonda calabrese. All’iniziativa, che si è svolta a Torre di Ruggiero, sede il Consorzio della nocciola, hanno a partecipato anche il direttore generale del Dipartimento regionale Giuseppe Zimbalatti e il dirigente del settore valorizazzione Giacomo Giovinazzo, il sindaco di Torre Pino Pitaro, il presidente del Consorzio Giuseppe Rotiroti e Annunziato Martelli, produttore e memoria storica di una tradizione che affonda le radici fin negli Anni ’60 quando nella zona nacque la prima cooperativa e una folta delegazione di imprenditori. Presenti anche i funzionari dell’Arssa Rosario Franco, Antonio Casadonte e Pia Rispoli, i quali stanno monitorando le varie problematiche della nocciola.
“La nocciola della Valle dell’Ancinale – ha affermato Trematerra – presto si avvarrà, se saremo tutti capaci di fare fino in fondo la nostra parte, del marchio IGP prestigiosa che finalmente farà uscire il prodotto dall’ombra e consentirà, insieme alla valorizzazione di un segmento produttivo, la valorizzazione di radici sociali, cultura e tradizioni”. L’esponente della Giunta regionale ha, poi rievocato la bella espressione di Sandro Capitani, giornalista Rai del Gr1 Agricoltura, secondo cui “La piccola nocciola ci permette di conoscere meglio il nostro cuore. Valorizzarla non serve solo all’economia, ma anche a riscoprire le nostre radici”.
Il dg Zimbalatti dopo aver sottolineato che “se si riesce a coordinare, come si sta facendo, le progettualità su cui la Regione punta con gli impegni del Consorzio della nocciola di Torre di Ruggiero e la rete di enti locali e rappresentanze istituzionali ed imprenditoriali interessate alla promozione di questo prodotto d’eccellenza, sono certo che centreremo l’obiettivo” ha precisato che “occorre procedere con attenzione, ben sapendo che l’IGP implica oltre agli onori anche oneri, mi riferisco ad un disciplinare da osservare con attenzione ed a tutti una serie di controlli per stabilizzare uno standard di qualità del prodotto”.
“In sostanza – ha dichiarato Giovinazzo – visto che sussistono sia i presupposti soggettivi che oggettivi, si potrà finalmente avviare il procedimento per il riconoscimento IGP per la ‘Nocciola Tonda Calabrese Valle dell’Ancinale’”.
Il sindaco Pitaro ha parlato di un incontro “estremamente importante, perché – ha spiegato – può farci ottenere, grazie alla sensibilità dell’assessore Trematerra ed all’attenzione verso il nostro territorio da parte di uno staff amministrativo della Regione di ottimo livello, un risultato straordinario che inseguiamo da tempo”.
Il marchio di origine è riconosciuto dall’Unione Europea a quei prodotti agricoli ed alimentari per cui i punti di forza dipendono dall’origine geografica e la cui produzione avviene in un’area geografica specifica.
Durante la riunione è stato anche precisato che l’interesse della Regione discende da valutazioni squisitamente obiettive, in quanto il comprensorio delle Serre catanzaresi racchiude una coltivazione secolare della coltivazione della nocciola molto apprezzata per l’uniformità della grandezza e la sapidità del frutto. Attualmente, infatti, sono coltivati intensivamente circa 200 ettari, con possibilità di allargamento dell’area, visti i non trascurabili risvolti economici. La storicità della coltivazione e l’unicità del prodotto, connessi ad una tradizione di aggregazione dei coltivatori, rappresentata da significative cooperative poi confluite nel Consorzio della nocciola di Calabria, consentono, nel rispetto dei tempi istituzionali necessari, di mirare ad ottenere rapidamente l’importante marchio, necessario per costruire un distretto produttivo orientato alla filiera completa.
L’assessore Trematerra ed il sindaco Pitaro hanno anche discusso del distretto rurale delle Serre, già in fase avanzata di riconoscimento. “La possibilità di fregiarsi del marchio – hanno rilevato – consentirebbe a numerose produzioni regionali di approvvigionarsi di materia prima, valorizzando il riconoscimento con operazioni di sistema agroalimentare. In tal senso, non mancano i prodotti che potrebbero adottare la nocciola di Calabria IGP nei propri ingredienti per consentire l’esaltazione del concetto di filiera calabrese”.
Pertanto, l’istanza, già completa in tutte le sue parti scientifiche, sociali e storico culturali, verrà presentata al Ministero dell’Agricoltura per avviare l’iter di riconoscimento dell’IGP “Nocciola Tonda Calabrese Valle dell’Ancinale”.
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