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L’assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra ha incontrato i giornalisti per fare chiarezza sulle dichiarazione del consigliere regionale Carlo Guccione in merito alle indennità di posizione liquidata ai dirigenti dell’Arssa. Alla conferenza stampa, che si è svolta nella sede di palazzo Alemanni a Catanzaro, era presente – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – anche il dirigente generale del dipartimento Giuseppe Zimbalatti.
Nel suo intervento l’assessore Trematerra ha, prima di tutto, sollevato perplessità sul metodo adottato dal consigliere del Pd “in quanto – ha specificato – se si fa un’interrogazione è dal Consiglio regionale che si deve aspettare la risposta senza sollevare la questione sugli organi d’informazione” e, poi, entrando nel merito della querelle, ha detto che “l’amministrazione regionale guidata dal presidente Scopelliti con Trematerra assessore all’agricoltura non ha pagato nessuna indennità per gli anni 2011-2012 che, invece, il centrosinistra ha regolarmente versato dal 2007 al 2010. Indennità – ha chiarito – di cui, però, non si nega il diritto anche perché è stabilita dal contratto nazionale di lavoro a cui fa riferimento il verbale siglato con le organizzazioni sindacali e la parte datoriale nel 2009”.
“Analizzando i bilanci dell’Arssa – ha proseguito Trematerra – abbiamo avuto un taglio di 18 milioni di euro rispetto al passato. Il fondo per la dirigenza compare solamente dal bilancio 2008. È bene evidenziare, essendo questa la questione, che in quell’anno l’agenzia era già in liquidazione eppure si sono accantonati e pagati 600 mila euro di indennità di risultato per i dirigenti. Nella gestione Scopelliti, anni 2011-2012, l’accantonamento del fondo produttività è stato dimezzato a 300 mila euro avendo, attesa la fase liquidatoria, ridotto del 40% l’indennità commissariale, eliminato la dirigenza generale e le dirigenze esterne. Inoltre, bisogna far presente che nel bilancio sono anche presenti accantonamenti a favore della produttività dei dipendenti dell’agenzia che nonostante la fase liquidatoria è stata garantita. Pertanto, se dico che tutti i lavoratori hanno raggiunto l’obiettivo di produttività non posso sostenere che i dirigenti non l’hanno raggiunto. Tutti i fondi destinati alla produttività, sia dei dirigenti che dei funzionari, sono soggetti a negoziazione sindacale. Determinare la produttività di comparto implica, obbligatoriamente, il riconoscimento di quella dirigenziale. Quindi – ha infine sottolineato l’assessore Trematerra – la questione è che se non si vuole riconoscere la produttività basta negarla ed aprire una trattativa sindacale e firmare un nuovo contratto, naturalmente iniziando dal comparto che viaggia con un anno di anticipo rispetto alla dirigenza”.
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