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L’assessore alla formazione e lavoro Nazzareno Salerno – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – replica alla nota del Presidente della provincia di Cosenza Mario Oliverio che aveva lamentato la mancata spesa di risorse per 5 miliardi in favore del territorio e delle imprese: “E’ necessario sgombrare il campo da strumentali luoghi comuni – sottolinea Salerno -. Occorre che al territorio ed alle imprese si comunichi con linguaggio responsabile, onestà intellettuale e conoscenza delle dinamiche normative, al fine di evitare il rischio che la difficile situazione economica in cui vivono i soggetti produttivi della nostra Regione sia aggravata e resa oltremodo più confusa da false aspettative e soluzioni fantasiose”.
“La vicenda dell’utilizzo dei 5 miliardi dell’avanzo d’amministrazione della Regione Calabria, recentemente balzata all’attenzione degli organi d’informazione, è il tipico esempio di argomento sollevato a fini sensazionalistici, rispetto alla quale l’Assessore al Bilancio Giacomo Mancini ha illustrato le ragioni per le quali tale dato finanziario non è collegato ad una presunta incapacità di spesa della Regione. E’ stato infatti ampiamente spiegato come l’avanzo sia il prodotto di risorse impegnate e non erogate nel corso degli anni, la cui mancata spesa è connessa alla necessità di rispettare i vincoli del patto di stabilità per come concepito e regolamentato nella legislazione nazionale e comunitaria, con dolorose ripercussioni sull’intero sistema delle regioni italiane. Risulta facile al Presidente Oliverio addossare all’Amministrazione Scopelliti la responsabilità di un meccanismo che esorbita dalla sfera discrezionale delle Regioni, che i governatori di tutta Italia subiscono loro malgrado e che produce la sofferenza del tessuto imprenditoriale e produttivo di tutto il Paese. E risulta facile per il Presidente Oliverio – aggiunge l’assessore regionale – avventurarsi in bizzarre soluzioni al problema, che a suo dire il Governo calabrese dovrebbe individuare intervenendo sul riassetto delle competenze, sul decentramento di funzioni in favore delle autonomie territoriali e degli enti strumentali, ignorando o fingendo di ignorare che la morsa del patto di stabilità restringe la possibilità di spesa a prescindere dal soggetto che attua la stessa”.
“Ogni singolo euro che fuoriesce dal bilancio regionale, con esclusione della Sanità e di poche altre tipologie di spesa, è infatti soggetto ai vincoli del Patto: proporre soluzioni elusive attraverso il passaggio ad una logica “meno accentratrice” della Regione è inutile ed impraticabile sul piano legislativo, salvo nel caso di fantasia in cui i Programmi Operativi e le altre risorse statali per le regioni non esistessero affatto e fossero direttamente assegnate agli enti locali dal governo nazionale e dalla Comunità Europea. Ad Oliverio ed agli altri interpreti dell’allarmismo e della creatività finanziaria consigliamo pertanto maggiore responsabilità nella comunicazione: c’è una crisi che investe tutti i territori e di cui le massime istituzioni dello Stato sono consapevoli, rispetto alla quale non servono strumentalizzazioni e anatemi, ma serve impegno e senso delle istituzioni”.
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