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Roberto Lantero è un’artigiano edile eporediese nato e vissuto in queste zone meglio conosciute al mondo per il Carnevale con la “battaglia” delle arance e per l’ Olivetti.
Ha origini reggine in quanto la madre è nata a Montebello Jonico e si è trasferita ad Albiano d’Ivrea in giovane età. Lui, negli anni, ha creato un rapporto particolare con la terra natia della madre tanto da essersi innamorato delle opere storiche ivi ricadenti che spesso riproduce.
Molte sue opere hanno riscosso successo in Piemonte, come ad esempio la torre del Castello di Albiano d’Ivrea. E, cosa ancora più importante, il monumento ad un’associazione di paracadutisti del canavese inaugurato alla presenza dell’astronauta Nespoli. Quest’ultimo si è complimentato con il maestro per i suoi tupiun (costruzioni coniche tipicamente piemontesi che centinaia di anni fa venivano tirati su pietra su pietra a mano).
La sua verve creativa lo ha portato a riprodurre il cosiddetto “palazzo di Garibaldi” presente ad Annà di Melito P.S., ora divenuto albergo e ristorante. Un tempo è stata residenza dei marchesi Ramirez. Nella facciata di questa struttura è ancora conficcata una palla di cannone ottocentesca che la leggenda vuole sia stata sparata dalle navi borboniche per colpire il Nizzardo che ivi stava riposando e si era affacciato al balcone.
Si tratta di una fioriera (come da foto) lunga 150 e alta 90 cm dal peso di 650 kg. Una volta terminata questa opera dell’ingegno si è augurato di poter continuare e magari riprodurre in scala il Castello Aragonese di Reggio Calabria
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