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Domani 7 aprile Laino Borgo si ferma per dare spazio alla Giudaica. L’evento da dieci generazioni rivive un testo aulico del 600 che racconta, in forma itinerante, l’ultimo giorno di vita di Gesù.
Dura circa sette ore dal mattino al tardo pomeriggio e chi vi diventa parte integrante della scena e della rappresentazione
Una storia che oralmente per generazioni è stata custodita dalle famiglie di Laino diventando una vera identità culturale che punta a diventare patrimonio immateriale dell’Unesco.
Un pellegrinaggio itinerante, con il popolo e i turisti al seguito, seguendo le figure principali della storia di Cristo – dall’ultima cena alla crocifissione – che si celebra nei luoghi più suggestivi del borgo della valle del fiume Lao attraverso 19 scene animate da 94 attori e oltre 150 figuranti.
Il programma
La partenza è prevista alle ore 10:00 da piazza della Repubblica con l’inizio della prima scena in cui Gesù è con gli apostoli per finire alle 17:30 presso Corso Umberto con l’ultima scena del Calvario e la crocifissione e morte del Cristo.
Per quanti raggiungeranno la città di Laino Borgo per assistere all’evento l’organizzazione ha messo a disposizione i parcheggi presso il campo sportivo dal quale partiranno le navette che trasferiranno i partecipanti nel centro cittadino, o fino ad esaurimento posti anche nel piazzale antistante le scuole medie in viale Biagio Longo.
La Giudaica – ha spiegato il sindaco di Laino Borgo, Mariangelina Russo – è una delle rappresentazioni più antiche del teatro itinerante popolare del Sud Italia Non è una processione ma è un teatro itinerante e le molteplici scene si svolgono in numerose località del paese.
Le scene – ha detto il sindaco Russo che ha lavorato con la sua squadra amministrativa al fianco della Pro Loco, guidata da Mario Donato, per organizzare la manifestazione – suscitano forti emozioni.
Un evento che abbiamo tanto atteso e del quale ci siamo privati negli anni di pandemia e che ora siamo pronti a celebrare come merita.
Rappresenta – ha concluso – la nostra storia, la nostra identità, lo sentiamo nostro in maniera profonda e siamo orgogliosi di poterlo presentare a quanti sceglieranno di vivere con la nostra comunità, che è tutta coinvolta nell’evento, il venerdì santo.
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