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La Vicepresidente della Regione Antonella Stasi – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – in merito a quanto andato in onda nella trasmissione televisiva di Rai 3 “Report” ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Quello che non è emerso nella trasmissione di Report é che la Regione Calabria da circa 3 anni ha intrapreso un processo di riforma in sanità che partendo dal controllo della spesa, e dunque dalla necessità di un piano di rientro che obbligava a razionalizzare i servizi, ha riorganizzato tutto il sistema di offerte di cure sanitarie.
In Italia, con l’insediamento del Governo Monti, si sono susseguiti vari provvedimenti riguardanti la spending review che in buona parte sono rivolti al sistema sanitario. Si tratta di iniziative che, dal più recente decreto Balduzzi al regolamento sugli standard ospedalieri o la legge di stabilità, avranno l’effetto di modificare radicalmente il sistema sanitario nazionale.
Ebbene, mentre elenchiamo questi provvedimenti – ha affermato la Vicepresidente Stasi – ci accorgiamo che quasi il 90% delle grandi modifiche che impongono e lo schema complessivo che ispirano somigliano, nella maggior parte dei casi, a quanto dalla Calabria già realizzato.
Nè Report, nè altre trasmissioni nazionali evidenziano che la Calabria da questo punto di vista è avanti. Con grandi sacrifici abbiamo anticipato, di fatto, tutte quelle azioni che altre Regioni dovranno assumere con l’approvazione del decreto.
In Calabria nel periodo di attuazione del piano di rientro, infatti, la perdita della sanità é stata più che dimezzata, passando da un deficit di 254 milioni di euro del 2009 ai 110milioni del 2011. Per il 2012 il disavanzo si attesta intorno ai 70 milioni di euro. Un risultato importante se si considera che al contempo, per effetto della spending review, si è avuta una riduzione del Fondo sanitario regionale di circa 30 milioni di euro.
Il Presidente Scopelliti e tutti i suoi uomini di fiducia – prosegue la Vicepresidente Stasi – stanno lavorando per la riduzione degli sprechi attraverso serrate azioni di controllo e monitoraggio e attraverso l’introduzione di nuove procedure e modi di governare la spesa. In un anno i costi si sono ridotti di 71 milioni di euro. Nessuno lo fa emergere in modo evidente.
È da considerare eroica l’azione di voler riorganizzare completamente la sanità in una regione che fino a qualche anno fa aveva oltre 1,5 miliardi di buco, tanto più in una fase storica in cui tutte le regioni italiane sono in difficoltà e si assiste ad una contrazione straordinaria del trasferimento alle regioni di risorse dedicate alla salute. Così come evidenziato dalla conferenza dei governatori di tutte le Regioni, si conta che al 2015 è stimato un GAP di 17 miliardi di euro cumulato tra risorse necessarie a coprire i bisogni sanitari e i soldi pubblici disponibili.
Report ha messo in evidenza gli incarichi e le nomine di uomini di fiducia, ma non ha menzionato i dati positivi che questi uomini hanno ottenuto.
È stato ridotto il tasso di ospedalizzazione di circa il 25% riconducendolo nei limiti realizzati dalle regioni banchmark. È stato ridotto notevolmente il numero di ricoveri impropri (-29%), incrementati del 9% gli interventi di alta complessità, e ancora molta strada c’è ancora da fare.
Per la prima volta si comincia a parlare di Ospedali come luogo per gestire la complessità, così la produzione Regionale ha visto diminuire i casi a bassa complessità, aumentare quelli di alta qualità e il cambiamento di setting dalle prestazioni di ricovero ordinario in altri setting.
Ma soprattutto abbiamo visto diminuire, per la prima volta in Calabria, la mobilità sanitaria del 3% ogni anno, e ancora di più nel 2012, anche se i dati ufficiali li avremo solo dopo il 31 Maggio 2013.
Tutto questo – conclude la Vicepresidente Stasi – ci piacerebbe che fosse raccontato dalla stampa nazionale, comprese le televisioni, magari confrontando quello che era il sistema sanitario in Calabria nel 2010 e quello che sarà nel prossimo, non lontano, futuro”.
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