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Il Dipartimento regionale “Tutela della Salute”, in riferimento al ticket sanitario, precisa che l’ente ha applicato quanto previsto dalla normativa nazionale. La delibera della G.R. del 5 maggio 2009, che regolamentava la materia, era stata infatti ritenuta dal tavolo Massicci non adeguata alle normative nazionali. Nonostante tale rilievo e la consequenziale richiesta di correzione nulla era mutato.
Il decreto del Ministero dellìEconomia e Finanze dell’11 dicembre 2009 ha imposto il controllo della sussistenza del diritto degli assistiti all’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria e reso disponibile, attraverso il sistema TS (tessera sanitaria), le informazioni concernenti il reddito complessivo dei nuclei familiari. La normativa adottata, nell’anno 2009, nella nostra Regione prevedeva un sistema di esenzione basato sull’ISEE (indicatore di situazione economico equivalente) che non consentiva l’effettuazione dei controlli previsti dalla normativa nazionale ed era causa dei rilievi di inadempienza addebitati alla Regione ai tavoli di verifica ministeriali, dove si rilevava una percentuale di esenzione per reddito elevata rispetto alla media nazionale.
Il Governo, peraltro, ha inserito l’obbligo del ticket quale partecipazione alla spesa sanitaria per la nostra Regione, ivi compreso il passaggio dal vecchio al nuovo sistema, all’interno del piano di rientro con valenza per il triennio 2010-2012. Il decreto n.19 del 25 ottobre scorso del Commissario Scopelliti ha, pertanto, modificato il regolamento nel senso richiesto dal Ministero dell’Economia dando comunicazione dell’entrata in vigore del nuovo sistema in tempi utili ed attivando, attraverso SOGEI, la canalizzazione informatica del dato riguardante il reddito dichiarato dai singoli cittadini direttamente ai propri medici di famiglia e alle Aziende Sanitarie di appartenenza. Da tale canalizzazione sono stati esclusi, ovviamente, i disoccupati ed alcuni casi particolari non presenti nell’Anagrafe tributaria in quanto non presentanti denuncia dei redditi o i casi in cui il sistema non è in grado di ricostruire il nucleo familiare. Per queste situazioni è necessaria la presentazione, da parte degli assistiti, di un’autocertificazione presso i competenti uffici delle ASP di appartenenza che registreranno, nel sistema, le dichiarazioni per i successivi controlli da parte delle Istituzioni competenti.
Appare quasi naturale che nei primi giorni di attuazione di quanto sopra esposto si siano creati problemi di sovraffollamento agli sportelli degli uffici amministrativi delle Aziende che non hanno consentito un celere disbrigo dell’iter amministrativo del rilascio dell’autocertificazione, per cui oltre a rafforzare tali postazioni si è provveduto, ad esempio nell’ASP di Reggio Calabria, a rilasciare, nell’immediatezza un’autorizzazione provvisoria, valida quindici giorni, in attesa del modello di autocertificazione predisposto dal sistema.
La scelta di adottare questa metodologia da gennaio è stata ben ponderata perché le autocertificazioni rese, da ora in poi, avranno validità fino al 31 marzo 2012 (quindici mesi), evitando ulteriori disagi ai cittadini che sono tenuti a presentarla. L’obiettivo della Regione è quello di rispettare quanto disposto dalla normativa nazionale, ristabilendo regole certe ed evitando sprechi e truffe a vantaggio di un miglioramento della qualità del servizio sanitario regionale a garanzia dei cittadini socialmente deboli.
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