“Io sto con Maignan”. Don Giovanni contro il razzismo

don Giovanni Zampaglione

Questo post é stato letto 14700 volte!

“In questo ultimo periodo, in particolare nell’ambiente sportivo, si sono verificati numerosi episodi di razzismo. L’ultimo calciatore ad essere stato “bersagliato” è stato il portiere Mike Maignan del Milan. Uno dei segnali forti da “lanciare” – afferma don Giovanni Zampaglione, direttore dell’Ufficio diocesano sport turismo e tempo libero dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova – è iniziare a “sospendere” le partite, al verificarsi di tali cori razzisti. E’ triste assistere ancora oggi, nel 2024, a episodi di razzismo. Contro questo genere di situazioni bisogna “giocare” di squadra.

Ogni squadra e tutti i tifosi dovrebbero schierarsi compatti dalla stessa parte, così da combattere questi atti – continua don Giovanni – che hanno il solo scopo di denigrare l’altro, solo perché ha un diverso colore della pelle. Io sto con Maignan, e sono contro qualsiasi tipo di violenza e razzismo – sottolinea don Zampaglione – perché non esistono differenze, ma siamo tutti figli di una stessa umanità.

È ora di dire basta ad ogni forma di razzismo; – ribadisce don Giovanni – è una piaga antica, ma ancora presente in tantissimi stadi, che può essere debellata, solo se ognuno di noi arriva a fare la sua parte. In passato ci sono state campagne come “Buu contro il razzismo”, ma ancora continuiamo a sentire insulti razzisti durante una partita. Gli slogan oggi non bastano più; bisogna passare dalle parole ai fatti, magari sospendendo la gara che è in corso, per dare un segnale forte e diretto”. Don Giovanni è convinto che si possa fare di più; ogni tifoso dovrebbe comprendere, con coscienza, che tutti siamo fratelli e che ogni calciatore, a prescindere dal colore della pelle, può esultare e scendere in campo senza paura di essere giudicato o disprezzato.

L’unico slogan che ogni società, squadra o giocatore, a mio avviso, dovrebbe sposare è: sì alla fratellanza, no ai buuu razzisti – evidenzia don Zampaglione. Mi auguro che in futuro, conclude il parroco, ogni giocatore, bianco o nero, che sia possa esultare e entrare in campo senza sentire insulti razzisti, ma applausi; perché ogni singola persona è un “fratello” da rispettare e amare. Forza Maignan. Coraggio!!! Vogliamo un calcio “pulito” e che rispetti tutti”.

Di Claudia Pugliese

Questo post é stato letto 14700 volte!

Author: ntacalabria