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“ L’ incontro tra la comunità municipale della città di Torino e la delegazione municipale di Conflenti, ha un significato che va oltre i sentimenti di gratitudine di una popolazione che ha trovato accoglienza a Torino e in altre città del Piemonte, negli anni difficili dell’emigrazione biblica dal sud verso il nord “.
Francesco Talarico, presidente del Consiglio regionale della Calabria, intervenendo a Torino all’incontro tra le delegazione del comune calabrese e una rappresentanza del consiglio comunale del capoluogo piemontese, dopo aver incontrato il presidente del Consiglio del Piemonte Valerio Cattaneo, con il quale ha rinnovato la volontà di stabilire momenti di collaborazione tra le due assemblee regionali, ha affermato che “ la Calabria avverte l’urgenza di un cambiamento rapido e di farsi conoscere meglio, nelle sue potenzialità e nella sua ricchezza umana, per valorizzare e rilanciare le migliori radici della nostra civiltà, in una visione ampia del nostro orizzonte, dal nord al sud.
In un frangente storico assai importante per l’Italia e l’Europa – ha detto Talarico – esiste una sola possibilità per tornare a crescere tutti insieme e questa opportunità passa per la via della riconciliazione del paese, per realizzare un’unità profonda del popolo italiano. Di tutto il popolo italiano. Serve – ha continuato Talarico – ricercare il massimo dell’unità per ripartire e per affrontare, senza nessuna reticenza, i problemi del sud e del nord, che sono poi i problemi di tutta l’Italia. Solo con uno sforzo unitario e responsabile si potrà far fronte alle difficoltà dell’oggi e riprendere il cammino di una crescita senza differenze, senza diseguaglianze. A volte le incomprensioni nascono perché il sud, nel nostro caso la Calabria, non è conosciuto nella realtà vera e per mancanza di vero scambio culturale tra le diverse aree del paese.
Le differenze, le diversità, se messe insieme sono ricchezza, se lasciate separate generano da una parte pregiudizio e dall’altra vittimismo. A Torino – ha continuato Talarico – avete conosciuto, negli anni della grande emigrazione, i calabresi più umili, più provati, ma anche più veri. Erano emigrati in cerca di lavoro. Oggi i figli di quei calabresi, le generazioni successive, occupano posizioni di grande rilievo, di responsabilità, di primato nelle istituzioni, sia nel campo scientifico che culturale. Ma il volto vero, non dimentichiamolo, della Calabria, è scolpito in quelle facce indurite dalla fatica e in quelle braccia che hanno contribuito, in maniera determinante, a fare dell’Italia uno dei primi paesi industriali nel mondo. E’ scolpito nei volti di tutti quei calabresi che, come i cittadini di Conflenti, hanno dovuto allontanarsi da affetti e luoghi dove affondavano le loro radici, per andare a cercare pane e lavoro.
Questo incontro di oggi ha il significato di celebrare e onorare tutte quelle donne e quegli uomini che hanno dato non solo braccia e fatica, ma anche un supplemento d’anima per far risorgere l’Italia dai lutti e dalla rovine della guerra. E’ pensando a loro, al loro esempio, al loro sacrificio, alla loro vita di relazioni solidali fuori dalla loro terra, che dobbiamo noi saper lanciare da qui un forte messaggio di riconciliazione nel paese. In quegli esempi di onestà, di sacrificio, di umanità solidale, bisogna cogliere la speranza per un cambiamento di tutto l’Italia. Non è più possibile – ha concluso Talarico – aspettare, o essere ancora divisi in questo paese. Il superamento della crisi odierna deve andare oltre l’aspetto strettamente economico per fondarsi su un nuovo senso di umanità e solidarietà. E in questo senso la Calabria ha da dare. Noi abbiamo da imparare dal Nord e il Nord ha bisogno da imparare dal Sud”.
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