Incidente alla Camera non blocca il Ponte

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Riceviamo e pubblichiamo
L’ultimo giochetto contro il Ponte sullo Stretto di Messina, e tutto ciò che si è verificato successivamente, dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, la pochezza delle opposizioni e la loro voglia di protagonismo effimero, anche se per un solo giorno. Sull’onda dell’aventiniana assenza dalla Camera, e delle iniziative franceschiniane per far mancare il numero legale durante il voto di fiducia, anche il trebbiatore di Montenero di Bisaccia ha avuto il suo momento di gloria.
La mozione presentata dall’IDV per cancellare quella parte di finanziamento pubblico deciso dal Cipe negli anni passati (pari ad un impegno diretto di 1,3 miliardi di euro e a 470 milioni per permettere all’Anas di partecipare all’aumento di capitale della ‘Spa Stretto di Messina’) è stata approvata con l’astensione della maggioranza.
Figurarsi i salti di gioia e gli evviva dei promotori e degli esecutori dell’iniziativa, che hanno voluto interpretare, dimostrando cecità e inconsistenza politica, l’astensione della maggioranza come una iniziativa di correzione del percorso finora sostenuto. Ci si è voluti tenere alla larga dai veri motivi dell’astensione per poter gridare alla vittoria così come hanno fatto decine di quotidiani che il giorno dopo titolavano a tutta pagina che il Ponte era morto e sepolto.
La verità era molto più semplice, così come ha voluto precisare con un comunicato ufficiale Palazzo Chigi a poche ore dall’accaduto. Ma ad un’opposizione che ogni tanto può dire d’aver vinto, non interessava prendere atto della verità che era quella di evitare d’andar sotto, ancora una volta, per l’assenza di ben 11 deputati. La vittoria anche se per poco, in assenza d’altro, andava assaporata pienamente e bisognava farla assaporare anche al proprio popolo, in particolare quello che si beve tutto e non va tanto per il sottile: l’importante è dare addosso a Berlusconi perché il resto non conta.
Prima gli ‘osanna’ per la cancellazione del corridoio 1 provocata da una burocrazia cieca, poi, dopo il ‘recupero’ del corridoio 1 tra i TEN-T, il via al canto che l’Europa non dava neanche 1 euro per la grande opera, e ora il giochetto della Camera fatto solo per perdere tempo. La cecità, che nasce dal livore contro ogni cosa proposta o sostenuta dal Governo, approda nel caso specifico al NO Ponte, come è approdata alla NO Tav, e avviene per le centrali a carbone dopo il blocco del nucleare.
Anche se ci sembra inutile ripeterlo, non ci stancheremo mai di ribadire la validità del Ponte per le sue implicazioni economiche e per tutto ciò che determinerà nell’intero Mezzogiorno. La piccineria che ci costringono ad ascoltare i tifosi della sinistra, ma anche i dirigenti della stessa (sic.!!!!) è incredibile, ma non per questo demorderemo. E’ in ballo il futuro dei nostri territori.
Il Ponte non è altro che un segmento del corridoio 1 che serve, non dimentichiamolo mai, al trasporto, con l’alta velocità o capacità ferroviaria, delle merci per e dal Nord Europa verso e dal Medio ed Estremo Oriente. Transita nel Mediterraneo il 30% di tutte le merci del mondo che oggi vanno e vengono, via mare, da Gibilterra. Il corridoio 1 serve a ridurre i tempi di trasporto valutati in ben 5 giorni di navigazione attorno all’Europa atlantica.
Il corridoio 1, servito dal porto di Gioia Tauro e dai porti siciliani e calabresi, permette di captare il grosso di questo traffico puntando a fare del Mezzogiorno la piattaforma logistica dell’Europa, e non entra in contrasto con altri corridoi come il corridoio dei due mari (Genova-Rotterdam) e con il corridoio 8 (Salonicco-Albania) fatto ora proseguire con l’alta velocità con la tratta Bari-Napoli.
Dimenticare, infine, che l’alta velocità ferroviaria toglierebbe dall’isolamento regioni come Sicilia e Calabria è da sciagurati antimeridionalisti, e la cosa è ancor più grave per i parlamentari del Sud che dimostrano così quanto poco ‘amano’ la loro terra. Non serve a agitare il ‘benaltrismo’ che è solo un vessillo per non far fare niente. Per fortuna c’è chi è su un’altra lunghezza d’onda.
Giovanni ALVARO – Comitato Ponte Subito
Reggio Calabria 1.11.2011

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Author: ntacalabria

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