Il ricordo dei dolci calabresi che nonno ci mandava a Torino

Questo post é stato letto 3180 volte!

Mezzo secolo fa
Cinquanta anni fa, non esisteva il telefonino, il treno era ancora il mezzo di trasporto più popolare, non si potevano fare acquisti online, vestivamo pantaloni corti e giacchetta di velluto. Chiamava nonno, da Reggio, in teleselezione, da poco installata in tutta Italia, con il classico squillo che ne prannunciava l’arrivo. Ogni settimana, la domenica sera, voleva sapere come andava la scuola, come stavamo, la telefonata delle sette.

Dicembre, Natale, i petrali, la pignolata
Poi arrivava dicembre, due erano gli appuntamenti fissi, il pacco regalo che giungeva da Reggio, il Natale. Il pacco conteneva dolci, tanti dolci, solo dolci. I petrali, ricoperti di cioccolato, ma anche di una patina zuccherata color rosa e marrone. E la pignolata, bianconera, come l’odiata Juventus, ero un piccolo sfegatato tifoso torinista. Altri tempi, oggi che vivo all’estero, e son quasi trenta anni, se vince una squadra italiana, qualunque essa sia, sono contento. Ma torniamo alla pignolata, il bianco tanto dolce da preferirgli la parte nera, anche se poi, finita quella si mangiava quel che rimaneva. E non posso dimenticare i torroncini, morbidi, di una bontà come da nessuna altra parte, ieri, spesso peró nei ricordi del passato si indugia sulla nostalgia, ma anche oggi. La frutta martorana, la preferita da papà, dai mille colori, inimitabili sapori, dolcissimi, che tanti imitano senza successo.

Le arance, gli agrumi, le piattaforme digitali
Insieme a questo bendidio zuccherato, le arance. Da bambini non si è dei fan sfegatati degli agrumi, oggi invece, in età adulta apprezzati. Ricordi di mezzo secolo fa. Nel frattempo nonno non c’è più, anche papà è mancato, il mondo è cambiato.
Da alcuni anni ordiniamo una volta all’anno, in dicembre, le arance, arrivano dall’Italia, ahimè non dalla Calabria. Da Sibari una volta, invece meglio organizzati nell’isola, forse un giorno potró acquistare agrumi grecanici da una bella e grandiosa piattaforma digitale. Lo so che ci sono, lo so che basterebbe chiedere in loco per organizzare una spedizione, ma pongo l’accento sul solito problema, non basta avere le famigerate eccellenze, non serve granchè correre dietro igp e dop, se poi si è deficitari con la fase due, la commercializzazione. Ma questa è un’altra storia.

Dopo cinquanta anni, più facile ordinare questi “ricordi”
Da qualche anno, arance a parte, mi piace ordinare qualche chilo di dolci natalizi a Lazzaro, dagli amici del Bar La Pergola. I dolci son quelli dei ricordi torinesi. Anche in questo caso torna, rimane, di attualità,  il tema delle infrastrutture e dei servizi. É già accaduto di aver scelto un corriere su una piattaforma, peraltro nomi arcinoti, internazionali, salvo poi constatare che questi sostanzialmente non recuperano pacchi nella grecanica a causa del numero limitato di prenotazioni e/o delle difficoltà logistiche, con conseguente perdita di tempo, e di freschezza del prodotto.

Questo post é stato letto 3180 volte!

Author: Nicola Priolo