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In riferimento alle notizie apparse sugli organi di informazione che riguardano il rapporto tra la Regione Calabria e l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro – si legge in una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – Giuseppe Scopelliti, Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro della sanità, precisa quanto segue:
“C’è la necessità di istituire un polo oncologico che metta assieme le esperienze private della Fondazione Campanella e quelle pubbliche del “Ciaccio”. Solo così potrà costruirsi una sanità efficiente sul territorio, ed è su questo progetto che voglio confrontarmi e discutere. Per noi non vi è alcuna differenza tra i territori, esiste la sanità regionale, con eccellenze regionali che bisogna far emergere. Il nostro spirito è, chiaramente, propositivo. La programmazione sanitaria, il piano di rientro, il decreto 18 ci impongono delle scelte da rispettare. Ho sottoposto un protocollo di intesa, sul quale ci possiamo confrontare. L’obiettivo è la costituzione di un polo oncologico d’eccellenza con le professionalità del “Ciaccio” e della “Campanella”. La Regione Calabria, di concerto con AGENAS (articolazione tecnica del Ministero della Salute) sta ovviamente perseguendo la tutela degli interessi della collettività, rispettando i dettami del piano di rientro.
Il numero di posti letto per area, infatti, è stato determinato già nell’ottobre 2010, dal decreto 18, con riferimento ai bacini d’utenza delle tre aree in cui è stata suddivisa la regione in termini assistenziali ed applicando i parametri nazionali per posto letto nonché le risultanze delle verifiche sull’appropriatezza delle prestazioni.
La AOU “Mater Domini” nelle sue funzioni di didattica e ricerca è patrimonio dell’intera regione, anche se le funzioni erogate (per posto letto) ricadono sul territorio catanzarese. All’area urbana di Catanzaro sono stati assegnati 736 posti letto ripartiti tra le due aziende ospedaliere, Mater Domini e Pugliese Ciaccio, in attesa che venga realizzato il nuovo ospedale.
Al Policlinico Mater Domini complessivamente sono stati assegnati 355 posti letto, nei quali sono compresi anche quelli non ancora attivati unitamente agli altri posti letto che dalla Fondazione Campanella devono necessariamente ritornare all’Università.
Quanto alla cardiologia interventistica, che è condotta da un ottimo professionista e supportata da altrettanti eccellenti professionisti tanto da vantare risultati lusinghieri noti in tutta Europa, la Regione ha inteso valorizzare questa realtà inserendo nel protocollo la possibilità che tutte le aziende sanitarie calabresi possano stipulare convenzioni con il “Mater Domini”, limitatamente all’attività di cardiologia interventistica, e quindi usufruire di un servizio di elevatissima qualità. Trattandosi, tuttavia, di una unità operativa che tratta principalmente le emergenze, la convenzione dovrà comunque formalizzare modi e tempi dell’intervento assistenziale.
È bene anche comunque ricordare – sottolinea Scopelliti – che il commissariamento della sanità in Calabria è avvenuto per le inadempienze della precedente amministrazione regionale, previste dagli obiettivi del piano di rientro.
Oggi possiamo cominciare a parlare di sistema sanitario regionale in cui sono stati eliminati gli sprechi ed attraverso la razionalizzazione e la riorganizzazione si eviteranno i paradossi di avere nel raggio di pochi chilometri strutture pubbliche e/o private che svolgono medesime funzioni, con gravissimi oneri a carico delle finanze pubbliche e pochissimi benefici per la collettività.
La nostra idea di sanità ruota sulla centralità dell’utente paziente ed intendiamo attuare quanto programmato con il decreto 18 ed assentito dai Ministeri controllanti per la costruzione di un sistema efficiente ed efficace. Ed è per questi motivi, del perseguimento dell’interesse collettivo, che siamo disposti a confrontarci con altre istituzioni nel rispetto reciproco dei propri ruoli. Dopo aver ridotto il deficit, la partita si sposta sul piano della riorganizzazione. Non adempiere al piano di rientro significherebbe un danno notevole per la Calabria ed i calabresi”.
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