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Una grave emergenza che coinvolge circa 24.000 lavoratori calabresi e rischia di diventare una vera e propria “bomba sociale” innescata dalla crisi economica e dal disagio che pesa soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia. Anche perché quella calabrese, a differenza di molte altre Regioni, non ha provveduto ad anticipare il finanziamento degli ammortizzatori sociali per il 2013.
Il mancato pagamento degli ammortizzatori sociali, che sarà all’attenzione del tavolo convocato per il 22 gennaio, e le proposte per le Politiche attive del lavoro che prenderanno forma in maniera formale per arrivare all’attenzione del consiglio regionale, sono gli argomenti al centro della conferenza stampa che i consiglieri regionali del Pd Carlo Guccione, Antonino De Gaetano e Bruno Censore hanno tenuto ieri mattina al Grande Hotel Lamezia.
“Molti di questi lavoratori sono impiegati nei Comuni in servizi fondamentali, come la gestione del ciclo dei rifiuti – ha spiegato Guccione – non avendo avuto proroghe, gli enti locali saranno costretti a licenziare questi lavoratori con il doppio danno di dover garantire quei servizi sopportando un costo maggiore, e soprattutto mandando a casa decine di persone che si troveranno sul lastrico dal punto di vista economico”.
“Il governatore Scopelliti dovrebbe iniziare ad occuparsi dei problemi dei calabresi – ha detto ancora Guccione – il tavolo convocato ieri sera arriva con molto ritardo e siamo certi a causa della convocazione di questa conferenza stampa e del lavoro condotto dai sindacati in questi mesi”. Non solo una parte consistente dei 24 mila lavoratori interessati dagli ammortizzatori sociali non riceve il pagamento da agosto 2012, ma la Calabria si trova indietro anche in materia di politiche attive di reinserimento di questi lavoratori nel sistema produttivo con progetti che interessino anche gli Enti locali. Le risorse, comunque, sono insufficienti: la Regione avrebbe a disposizione solo 28 milioni di euro, sufficienti a garantire la proroga di un mese.
“Noi ci aspettiamo che questo tavolo tecnico garantisca la proroga e la Regione attraverso i fondi comunitari – ha detto ancora Guccione – trovi le risorse necessarie, circa 200 milioni di euro per il prossimo anno, per nuove e vecchie casse integrazioni in deroga”.
“Noi siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità – ha aggiunto Censore, consigliere regionale del Pd e candidato alla Camera – e ad avanzare proposte concrete non solo per affrontare il problema degli ammortizzatori sociali in deroga ma per intervenire concretamente sulle politiche attive del lavoro. Siamo fortemente preoccupati dei ritardi accumulati e ci chiediamo anche che fine abbiano fatto il 120 milioni di euro che rappresentano la seconda tranche destinata ai finanziamenti.
Non possiamo che denuncire questa situazione di disagio vissuta dai lavoratori e farci carico di attivarci per favorire la programmazione per il 2013, visto che una parte dei fondi sarà a carico dello Stato”. A denunciare i tagli ai fondi destinati agli ammortizzatori sociali, determinati dalla legge di stabilità, è De Gaetano che sollecita l’impegno a “rimpinguare questi capitolo di spesa, cosa che il premier Bersani si attiverà sicuramente a garantire. Dobbiamo vigilare per garantire queste famiglie in difficoltà che altrimenti si troveranno risucchiate nel vortice della povertà.
La Regione Calabria non ha messo mano al portafoglio per sostenere i lavoratori: non l’ha fatto con i forestali, con i cassintegrati, con gli operai idraulici. Una Regione seria avrebbe lavorato per garantire maggiore stabilità invece – ha concluso De Gaetano – c’è il fallimento completo delle politiche del lavoro. Presenteremo in consiglio le nostre proposte”.
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Bel post su argomento da non sottovalutare.