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Il presidente della Coldiretti di Caulonia e vicepresidente provinciale Gianluigi Hyerace, interviene sulla problematica dell’acqua potabile a Caulonia ed esprime alcune considerazioni: “L’acqua, -esordisce Hyerace – è un bene comune ed appartiene a tutti i cittadini, non può assolutamente essere trattata come merce, perché non lo è, ma fonte di vita e bene primario per gli uomini, gli animali e le piante, nonché fonte di energia pulita. Non può essere “venduta” ai legittimi proprietari, che sono i cittadini; è un paradosso – aggiunge -che genera distorsioni sociali ed economiche e ci obbliga a riflettere sull’interesse che alcune multinazionali hanno su questo prezioso bene che definiamo “oro blu”. Queste società, dal loro operato traggono solo profitto e guardano molto poco al servizio alla collettività, e agli equilibri economici e sociali. Ciò che sta accadendo a Caulonia è la conseguenza logica di quando l’acqua è trattata come merce, e questo accade ancor più, se gestita da società nel cui capitale sociale sono presenti multinazionali. La proprietà di Sorical è per il 51% della Regione Calabria e il 49% di una multinazionale francese. In ossequio alla trasparenza, nei confronti di tutti i cittadini, è bene che si sappia – prosegue Hyerace – che quando tutti nel pagare la bolletta dell’acqua, il 7% di essa viene devoluto alla remunerazione del capitale investito dalla proprietà dell’ente gestore. Da dopo il referendum sull’acqua, fino a fine 2013, questa voce si chiama: “ costi della risorsa finanziaria”. Gli addetti ai lavori considerano questo, periodo di transizione, alla fine del quale, tale remunerazione o costi dalla risorsa finanziaria, dovrebbe essere eliminata: ma le lobby stanno lavorando affinchè rimanga, vanificando di fatto il risultato del referendum e alla fine il risultato è che noi utenti finanziamo tutti i costi, non solo quelli relativi al consumo! Tra l’altro – chiarisce – per la distribuzione dell’acqua, il Comune di Caulonia paga il costo dell’energia per il sollevamento. Come rappresentante di una forza sociale, la coldiretti, –afferma il dirigente – “non mi limito a denunciare, ma avanzo alcune proposte”. Accolgo la proposta del Consigliere Provinciale Pierfrancesco Campisi, di cui condivido sia lo spirito che il metodo, rendendomi disponibile all’istituzione di un momento di coordinamento tra istituzioni, forze sociali e cittadini. Credo poi, sia necessario individuare uno staff di ingegneri idraulici, di alta competenza che riesca a tirar fuori uno o più progetti cantierabili, di importi accessibili e proponibili in questi periodi di forte ristrettezze economiche, che possa definitivamente portare acqua di buona qualità a Caulonia. Per i progetti concreti, a misura d’uomo, i finanziamenti ci sono specialmente quando si stratta di garantire la salute dei cittadini. Infine, è opportuno che le concessioni, la gestione e l’intero progetto, che deve portare l’acqua salubre a Caulonia fin dall’inizio, sia direttamente gestito dal Comune e, quindi, dai cittadini. Come? Costituendo una società di diritto pubblico, come prevede la legge, nella quale, sarebbe auspicabile, possa farne parte il Consorzio di Bonifica Alto Jonio Reggino, che ha competenza in materia di acqua, come rilevato anche dal Consigliere Campisi. È bene che si sappia che il Consorzio di Bonifica è un ente pubblico economico a struttura associativa, i cui legittimi proprietari sono gli agricoltori e i cittadini che pagano il contributo di bonifica. Sarebbe – conclude Hyerace – una utile sinergia anche per contenere i costi”.
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