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Al fine di sollecitare il Governo nazionale alla realizzazione di una legge specifica – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – su proposta del Presidente Scopelliti, la Giunta regionale ha trasmesso al Consiglio regionale della Calabria la documentazione inerente la istituzione di una ZES (Zona Economica Speciale) nell’area portuale di Gioia Tauro. In particolare si propone che il Consiglio regionale si attivi, ai sensi dell’articolo 71 della Costituzione e dell’articolo 16, comma 2, lettera f), dello Statuto, per presentare una proposta di legge alla Camera dei deputati ed al Senato. L’obiettivo che si propone oggi la Regione Calabria è quella di essere oltre che da stimolo politico nei confronti del Governo nazionale, anche promotore di una iniziativa legislativa.
A breve in un prossimo Consiglio regionale si chiederà di poter approvare un testo di legge regionale che contenga la normativa auspicata, con un articolato di legge che diventerà la proposta su cui il Parlamento nazionale potrà iniziare la discussione. Questo iter potrebbe semplificare di molto la procedura e accelerare i tempi, e con una proposta di legge già formalizzata, il governo potrebbe anche iniziare una fase informale di consultazione con le istituzioni comunitarie al fine di verificare se le disposizioni in esame sono coerenti rispetto ai vincoli europei oppure se la Commissione richiede eventuali modifiche.
“Già nel settembre del 2012 – ha dichiarato la Vicepresidente della Regione Antonella Stasi – con la delibera di Giunta n. 392 del 7 settembre 2012, abbiamo trasmesso al Governo nazionale tutta la documentazione inerente la richiesta per il riconoscimento di una ZES in Calabria. Ad oggi, però, ancora nessuna risposta ufficiale ci è giunta, benché diversi siano stati i contatti con i precedenti Ministri Passera e Ciaccia, evidenziando, altresì, come la costituzione della ZES rappresenti uno strumento efficace per un rapido sviluppo economico e sociale, non solo del comprensorio della piana di Gioia Tauro ma, più in generale, di tutta la regione. Quello che risulta anomalo – ha aggiunto la Vicepresidente Stasi – è che l’Italia è uno dei pochi paesi in Europa ad averne diritto, ma non ha mai presentato in Europa una sola richiesta. Quella che la Calabria chiede e pretende oggi, è un segnale politico forte, verso un progetto i cui benefici avranno ripercussioni sull’intera economia regionale e del sud, approfittando peraltro, dalle crescenti instabilità delle aree del nord Africa che è risaputo sottraggono volumi di traffico ai porti europei e, soprattutto, italiani. Già un anno fa – ha concluso la Vicepresidente Stasi – la Cancelliera tedesca Angela Merkel aveva individuato nelle ZES uno strumento per intervenire sulle aree più depresse dell’Unione Europea e attraverso la defiscalizzazioni degli investimenti e dei profitti, oltre che l’abbattimento del costo del lavoro, elevate sarebbero oggi le possibilità di attirare capitali, tecnologie, commerci creando ricchezza e soprattutto lavoro”.
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