Questo post é stato letto 16750 volte!
Noi tutti dobbiamo avvertire in maniera pressante il profondo dovere morale di spendere tutte le nostre energie per abbattere il tragico fenomeno della “violenza contro le donne”, attraverso un agire improntato a:
• Rendere la donna “protagonista consapevole”, offrendole la possibilità di avere una rappresentazione di se’ non più come vittima delle circostanze della propria vita, ma come valida e potente conoscitrice dei propri diritti, rafforzando la propria autostima;
• Acquisire, attraverso la cognizione dei propri diritti, strumenti di comunicazione e di difesa pubblica;
• Definire, con ogni singola donna un percorso di autonomia, a partire dalla decisione consapevole che ognuna di loro prende per se stessa, assumendosene la responsabilità;
• Trasmettere alla donna la consapevolezza e la necessità di valorizzare risorse e saperi femminili;
• Evidenziare, nella logica della guerra e dello scontro di civiltà, il cambiamento che le norme scritte della nostra convivenza registrano in ordine all’affermarsi della libertà femminile, inseguendo una nuova qualità del rapporto tra uomo e donna;
• Informare sulla presenza e sull’operatività, nella nostra regione, di vari centri per donne che hanno subito violenza, il cui scopo è quello di accogliere e sostenerle nel loro percorso di uscita da situazioni violente e nel loro desiderio di affermazione di scelte di vita più autonome;
• Coinvolgere, nel percorso di presa di coscienza la donna migrante, che spesso, inconsapevolmente, aspira ad un’emancipazione politica che può trovare spazio solo in una visione del mondo libera dall’obbligo a subordinarsi alle appartenenze specifiche;
• Creare uno spazio di dibattito e confronto, al fine di sviluppare una capacità di relazione efficace con le compagne e i relatori, focalizzando riflessioni e problematiche utili all’arricchimento culturale della donna;
• Favorire le pari opportunità -interagendo con i cpo, le associazioni e le istituzioni –prestando così una maggiore attenzione alle donne della nostra Calabria e, riconoscendo loro, tutte le responsabilità che devono avere e che “meritano”, mantenendo la loro identità, non rinunciando alla loro vocazione, ai loro tratti, alla centralità che hanno sempre avuto e che devono mantenere all’interno della “famiglia”;
• Realizzare la cura della maternità, attraverso una compiuta ed integrale attuazione della Legge 194/78, evitando atteggiamenti rivoluzionari, poichè essa riguarda un valore inestimabile.
Avv. Filomena Falsetta
(Presidente ABC Calabria)
Questo post é stato letto 16750 volte!