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Rinascita Reggio s’incunea nelle periferie di Reggio con la realizzazione di un documentario video per verificare da vicino se la città è davvero turistica o metropolitana. Abbiamo viaggiato in lungo e in largo imitando Erodoto, per noi il primo giornalista della storia in quanto raccontava i fatti andando a vedere di persona quanto accadeva. A
llo stesso modo abbiamo fatto noi e, davanti ai nostri occhi, si sono presentate mostruosità e situazioni inconcepibili per un Paese civile con la presenza, nuda e cruda, di tante realtà decisamente negative e spesso nascoste presenti sul territorio. Viviamo in una città di disoccupati, che spreca, consuma ciò che si realizza al Nord senza riuscire a trasformare le materie prime che possiede.
Ne sono esempi concreti le nostre arance ed i nostri emigrati. Grazie a loro, infatti, al settentrione vengono prodotti le marmellate e i succhi, col bergamotto, i profumi, con le olive, l’olio, che puntualmente compriamo. In questi 50 anni la nostra classe politica non ha avuto il tempo di invertire la tendenza. Reggio è una città di disoccupati con l’80% dei giovani alla ricerca del lavoro, un’occupazione che resterà sempre una chimera in queste condizioni. A Reggio mancano strade, marciapiedi, muretti e fogne, che, quando ci sono, scaricano a mare perché i depuratori non funzionano mai, senza saperne il motivo.
Ritardi e sprechi incomprensibili in un città metropolitana e turistica, come dicono gli altri, che vuole esportare il “modello Reggio”. Una città e una regione che riesce, per incapacità della sua classe politica, a canalizzare investimenti stranieri nella misura minima dello 0,03% contro il 65% della Lombardia. Abbiamo realizzato un’inchiesta compiendo un lungo e variegato percorso in città, da nord a sud e possiamo dire ad alta voce che fanno bene tutti coloro che condannano la classe politica degli ultimi 50 anni.
Questi politicanti, infatti, non sono riusciti né a rilanciare Reggio né a fermare la criminalità organizzata. Anzi, assieme, hanno inciuciato e sprecato i nostri soldi. Adesso i giovani locali, forse in ritardo, cercano il nuovo centrosinistra che non c’è dopo che sono rimasti delusi da un centrodestra che ha promesso loro il lavoro senza offrirlo realmente. Bisogna aspettare ancora, ma, se non si uccide il potere della violenza, la cultura, vero elemento di sviluppo e di crescita civile, non trionferà mai e per le nuove generazioni il lavoro resterà sempre un miraggio.
“Rinascita Reggio” – il giornale delle periferie
direttore responsabile: Paolo Bolano
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