Dimensionamento scolastico, ecco cosa cambia a Locri

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La rivoluzione delle scuole. Istituti accorpati, smembramento dei plessi, numeri portati di qua e di là e le scuole perdono la loro identità. La rete scolastica della Provincia di Reggio Calabria subisce, a causa delle nuove disposizioni della legge sulle stabilità, un ulteriore cambiamento. Si ritorna a protestare. Per ora, solo malcontenti, riunioni con i sindacati, assemblea dei sindaci che non avrebbe portato alcunché e l’irremovibile Giovanni Calabrese, l’assessore alla Pubblica Istruzione, che definirà alla conferenza programmatica la proposta di dimensionamento scolastico messa a punto nel rispetto dei criteri fissati dal DPR 233/98. Dalla tirrenica alla Piana, dallo Stretto alla jonica le polemiche non mancano. Le indicazioni normative, innanzitutto, vanno nella direzione dell’accorpamento delle direzioni didattiche e scuole medie (quindi in pratica dalle scuole dell’infanzia alle medie) in istituti comprensivi e ogni istituzione scolastica dovrà possedere 600 unità per mantenere l’autonomia. Rivoluzione di numeri dettata dalla classe politica che, in questi giorni, ha studiato il programma per la rete scolastica nei minimi dettagli. Ma, anche se non si potrà accontentare tutti- come ha espresso l’assessore Calabrese- a colloquio con sindaci e dirigenti scolastici, anche se la legge “obbliga” decisioni poco piacevoli, quanto la politica riuscirà a “comprendere” le esigenze di chi realmente lavora nelle scuole? Cosa prevede, dunque, il nuovo piano del dimensionamento scolastico made Provincia di Reggio Calabria? Tratteremo due casi che hanno scatenato l’ira dei docenti e genitori di Locri. All’indomani dell’assemblea dei sindaci, svoltasi giovedì pomeriggio nella sala Consiliare di Locri, sono stati annunciati accorpamenti che non hanno per niente alleggerito la già situazione complessa sul mondo scolastico. Tra tutti lo smembramento del circolo unico della scuola elementare “De Amicis- Scarfò” di Locri. Il piano Calabrese prevede due Istituti comprensivi che abbracceranno altri paesi limitrofi. Si avrà l’Istituto “Maresca con Belvedere, Canneti, Virgilio e De Amicis di Locri– Sant’Ilario e Portigliola e l’altro con il plesso Scarfò di Locri- Antonimina- Canolo e Gerace. Non piace questa soluzione né al sindaco di Gerace né convince il sindaco Lombardo della città di Zaleuco. A storcere il muso sono anche alcuni docenti e molti studenti del liceo classico “Ivo Oliveti”. Perse le speranze di ritornare a riavere l’autonomia( dopo il 14 novembre la legge sulla stabilità, come già detto, impone un numero superiore a 600 alunni, mentre l’Oliveti ne possiede solo 538) la scuola di via Cristoforo Colombo, dal prossimo anno sarà accorpata all’Istituto ex magistrale, liceo linguistico pedagogico. Il destino dell’Istituto d’Arte, quest’anno unito al liceo classico, muterà nuovamente e sarà attaccato insieme al liceo artistico “Pitagor” al liceo scientifico “Zaleuco”. Ecco la rivoluzione della didattica, quella dei numeri è partita. La palla, adesso, dovrà passare all’Ufficio scolastico regionale.
DOMENICA BUMBACA

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Author: ntacalabria

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