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Come premesso nel programma della lista “San Donato Nel Cuore” alla recente tornata elettorale, alla cui guida vi è ancora l’attuale neosindaco Francesco De Rose, sin da subito la nuova amministrazione ha coinvolto attivamente la parte sana della propria comunità nell’affermazione di una volontà di ripresa del piccolo centro, partendo dalle proprie tradizioni per poi proiettarsi verso l’innovazione e lo sviluppo. Si sa, però, che per fare questo è necessario che il rispetto delle regole del vivere civile e delle istituzioni sia garantito e promosso in ogni azione amministrativa, nonché in tutte le componenti della società civile. Purtroppo, a San Donato di Ninea c’è qualcuno che non la pensa esattamente così. Il riferimento è a quella parte di opposizione che nell’ultimo Consiglio Comunale ha votato contro l’affissione all’ingresso del palazzo municipale della targa con cui si dichiara “Qui la ‘ndrangheta non entra – i Comuni ripudiano la mafia in ogni sua forma”. Un’encomiabile iniziativa promossa dal Consiglio Regionale e dal presidente della Commissione contro il fenomeno della mafia in Calabria, Salvatore Magarò, peraltro sottoscritta da numerosissimi comuni di ogni provincia della Calabria. Mai nessuno, invece, sinora, aveva votato contro l’affissione di questo simbolo di legalità e di contrasto alle logiche della violenza e del malaffare. A farlo sono stati il capogruppo di minoranza ed ex-sindaco, Luigi Salvo, e i suoi due colleghi di opposizione, Vincenzo Salvo e Antonio Sparano. Durissima e vibrata è stata la reazione del sindaco De Rose e di tutta la maggioranza, con il suo capogruppo in testa, il vicesindaco Benedetto Vuono, che hanno immediatamente respinto al mittente le gravi dichiarazioni rese dall’ex sindaco Salvo circa “l’inutilità di simili iniziative con tanti consiglieri regionali inquisiti per mafia” e, cosa ancor più grave, per aver sciaguratamente previsto che “se a San Donato di Ninea si continua ad andare avanti così prima o poi ci scapperà il morto” (poi corretto in “morto politico” dopo che il sindaco aveva fatto mettere a verbale l’infausta dichiarazione, ndr). Una violenza letterale, e non solo, figlia di una sottocultura e di una visione personalistica del patrimonio comunale. Ad ogni modo, queste nefaste previsioni non solo non hanno fatto e non faranno recedere l’attuale dirigenza comunale dalla linea di trasparenza gestionale intrapresa, ma stimoleranno ancor di più la squadra di De Rose ad esprimere con maggiore impegno le proprie azioni politiche in favore della cittadinanza, al fine di garantire una buona e oculata amministrazione della cosa pubblica. A dimostrazione di quanto affermato, e come segnale della forte e concreta vicinanza istituzionale, tutte le massime autorità del territorio hanno immediatamente testimoniato al sindaco De Rose la propria disponibilità a presenziare alla cerimonia di scopertura della targa. L’appuntamento, dinanzi l’ingresso del palazzo municipale, è stato quindi programmato il prossimo venerdì 4 novembre 2011, alle ore 15.30, approfittando dell’apertura ufficiale della famosissima Festa d’Autunno, giunta oramai alla sua 21a edizione. Saranno presenti il Prefetto di Cosenza, S.E. Raffaele Cannizzaro, il Vescovo della Diocesi di San Marco-Scalea, S.E. Mons. Leonardo Bonanno, il Presidente della Commissione contro il fenomeno della mafia in Calabria, on. Salvatore Magarò, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, col. Francesco Ferace, il Questore di Cosenza, Alfredo Anzalone, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, col. Alessandro Primavera, e il Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato, col. Francesco Curcio. Al termine della cerimonia si darà inizio alle tante iniziative messe in programma per la Festa d’Autunno (4-6 novembre 2011), unico e ragionevole criterio da utilizzare per coprire gioiosamente i comportamenti vergognosi di quanti non hanno ancora compreso che la ‘ndrangheta va combattuta sempre e comunque.
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