Coldiretti Calabria, nota incontro a Rosarno: anche dal PSR un aiuto all’agrumicoltura

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La Coldiretti Calabria, ha tenuto a Rosarno nell’Auditorium Comunale l’incontro territoriale che  a messo a fuoco il Piano di Sviluppo Rurale 2007-13 in stretto rapporto con il progetto economico della Filiera Agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori”. “Siamo ormai in una fase decisiva del PSR – ha sottolineato Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – ed è necessario che il settore agricolo e agroalimentare sappia fare tesoro di questa opportunità.

Davanti ad una folta platea di imprenditori e di molti rappresentanti delle Istituzioni locali, da parte del gruppo dirigente della Coldiretti, è stato ampiamente spiegato la  strategia della Coldiretti che ha  ampliato le finalità dei nuovi bandi riferiti alle misure 121 e 123 del PSR  rendendole  più coerenti al “Progetto della Filiera Agricola Tutta Italiana firmata dagli Agricoltori. L’obiettivo è quello di investire per incrementare il valore aggiunto delle produzioni agricole e promuovere la “filiera corta”, attraverso il sostegno alle attività di trasformazione e commercializzazione realizzabili a livello aziendale. Al tavolo dei relatori  il responsabile economico di Coldiretti Calabria Giovanni Cipolla  ha ampiamente illustrato il PSR in tutti gli aspetti tecnici, ha fornito il suo contributo anche  il Presidente dell’Ordine degli Agronomi regionale Stefano Poeta.

Molto interessante e qualificato, è stato il dibattito che ne è scaturito, durante il quale diversi imprenditori, hanno chiesto chiarimenti e approfondimenti: una testimonianza quindi di una agricoltura nella piana di Gioia Tauro che sicuramente vuole cambiare pelle. Nel ripercorrere le fasi che hanno portato ai nuovi bandi è stato rlevato che, davanti però ad una sostanziale paralisi del procedimento dovuto  alle domande riferite alle misure 121 e 123 con i bandi del 2008 e 2009, occorreva revocare i bandi e trasferire di conseguente questa nuova e moderna impostazione con l’indizione di nuovi bandi. Si delinea un  contesto senza dubbio favorevole alle imprese che “vogliono fare”ed in questo territorio è necessario essere all’altezza della situazione.

I nuovi bandi, danno priorità agli Imprenditori Agricoli Professionali; eliminano delle discrezionalità nell’assegnazione dei punteggi sull’indicatore di coerenza di filiera; riducono il tetto massimo di spesa ammissibile del progetto; premiano la qualità del progetto (sostenibilità dell’investimento)  e contengono  l’approvazione di progetti che non si realizzano. Ultimo ma non meno importante è la riduzione dei tempi di gestione delle fasi post presentazione delle domande di aiuto fino al rilascio del decreto di finanziamento. Adesso sta a noi imprenditori –commenta Molinaro – è necessario infatti innovare l’approccio di finanziamento per questo ci sentiamo di raccomandare e di ricordarci che presentiamo un progetto di investimento e non una domanda di contributo e quindi è necessario  progettare e proporre un finanziamento che realmente serve per migliorare il reddito dell’impresa.

Non avremo contributi a pioggia e quindi la sostenibilità finanziaria dell’investimento deve essere una priorità e deve essere misurata tecnicamente, confermandola con la certezza della disponibilità delle risorse proprie o ricorrendo al credito bancario. Investire – è una operazione che serve ad accrescere la redditività dell’impresa e quindi devono guidarci la valorizzazione del prodotto per non correre il rischio di indebitarsi. Un aspetto che preme sottolineare, in caso di partecipazione alla misura 123 ( Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali)  è dato dalla sottoscrizione di un contratto di vendita o di conferimento che garantisca un prezzo minimo remunerativo e ridistribuisca una parte degli utili.

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Author: Consuelo

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