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Interrogazione a risposta immediata al Presidente della Giunta regionale della Calabria, on. Giuseppe Scopelliti e all’Assessore regionale ai Lavori Pubblici, 0n. Giuseppe Gentile.
Premesso che:
– in data 25 novembre 2010 è stato sottoscritto un APQ tra il Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare e la Regione Calabria, con il quale sono stati stanziati 220 (duecentoventi) milioni di euro per la riduzione del rischio idrogeologico in Calabria;
– il succitato APQ, all’art. 8, istituisce un “Comitato di indirizzo e controllo per la gestione dell’accordo” composto da un rappresentante della Regione Calabria-Dip. LL.PP. e da un rappresentante del Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri con compiti di indirizzo e controllo per la gestione dell’accordo;
– l’art. 5 dell’APQ prevede, inoltre, che per l’attuazione dell’accordo i soggetti sottoscrittori si avvalgano di uno o più commissari straordinari;
– con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposte del Ministro dell’Ambiente, è stato nominato Commissario straordinario il dr. Domenico Percolla, con incarico di durata triennale, per l’attuazione dell’APQ in oggetto;
– il Decreto di nomina stabilisce, all’art. 2, che il Commissario provvede “alle opportune azioni di indirizzo e di supporto promuovendo le occorrenti intese tra i soggetti pubblici e privati interessati e, se del caso, emani gli atti e provvedimenti e curi tutte le attività di competenza delle amministrazioni pubbliche necessarie alla realizzazione degli interventi…. avvalendosi, ove necessario dei poteri di sostituzione e deroga” .
– l’art. 4 del predetto Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri prevede, inoltre, che il Commissario può avvalersi per l’espletamento di tutte le attività tecnico amministrative “degli Uffici del Ministero dell’ambiente e degli enti da questo vigilati, di società specializzate a totale capitale pubblico, delle strutture degli uffici delle amministrazioni periferiche dello Stato, della Regione, delle Provincie e dei Comuni, dei consorzi, delle università, delle aziende pubbliche di servizi”;
Considerato che:
– allo stato attuale risultano avviate solo 4 (quattro) gare di appalto sui 179 (centosettantanove) interventi previsti dall’APQ;
– è stata stipulata una convenzione con Invitalia spa per 2M€;
– è stato statuito in € 150.000 il compenso annuo del Commissario;
Considerato, inoltre, che:
– l’APQ prevede, tra i 179 interventi per l’ammontare complessivo di 220 milioni di euro, la sistemazione del fiume Crati nei pressi dei comuni di Cassano e Corigliano e, quindi, l’area colpita dalla recente alluvione che ha inondato gli scavi di Sibari, il cui intervento prevede la somma di quattro milioni di euro che poteva e doveva essere già realizzato impedendo così un grave danno ad un’area archeologica di interesse mondiale;
Tutto ciò premesso
– appare evidente che l’emergenza è servita solo a dilatare i costi e i tempi di attuazione degli interventi e ad esautorare Regione, Province e Comuni;
Si interrogano le S.S. V.V. per sapere:
– quali iniziative urgenti si intendono assumere nei confronti del Governo Nazionale per far cessare immediatamente il commissariamento per l’attuazione dell’APQ per la riduzione del rischio idrogeologico in Calabria, considerati i fallimenti, gli sprechi e l’incapacità del Commissario a far partire e realizzare i 179 interventi previsti dallo stesso APQ, la cui mancata realizzazione ha provocato un danno gravissimo ai territori interessati e all’economia calabrese che, da oltre tre anni, non ha visto utilizzare uno solo dei 220 milioni di euro stanziati per la Calabria dal Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare per le finalità previste.
Carlo Guccione
Antonino De Gaetano
Bruno Censore
Mario Franchino
Nicola Adamo
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