Calabria, Cannizzaro: “Regione rischia di perdere fondi Ue”

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Francesco Cannizzaro, Capogruppo Cdl Consiglio regionale:

“Ma come si fa a parlare di successo per gli “Stati generali per le Politiche dei Giovani” quando la Regione rischia di perdere altri 48 milioni di euro di fondi Ue, fondi del Fse destinati a corsi di formazione? Altro che iniziative a favore dei giovani: questo Governo regionale del Pd continua imperterrito a commettere solo gaffe, danni pesanti e a farne le spese come sempre sono i calabresi.

Nella due giorni degli Stati generali, gli attuali amministratori hanno parlato dei problemi del lavoro e dell’occupazione giovanile, rimarcando il fatto che il precedente governo regionale non ha assunto nessuna iniziativa sulla questione. E già perché se davvero dicessero ai calabresi cosa realmente stanno facendo loro, specificando in primis la perdita ingiustificata di oltre 20 milioni di euro di fondi Ue destinati all’agricoltura per mancanza di comunicazione tra i settori regionali, o la perdita di altre ingenti somme per netta incompetenza, sarebbero costretti a dimettersi.

Ed è inutile elencare i risultati positivi dell’azione finora messa in campo da questo Governo regionale, cosa fatta da Oliverio & Co durante gli Stati Generali, perché le bugie hanno le gambe corte e le sanzioni della Commissione europea per le irregolarità sui corsi per la formazione nella sanità è invece un dato di fatto. Secondo la Commissione europea, infatti, il bando per la formazione di operatori socio-sanitari per le imprese sanitarie e le Aziende ospedaliere e sanitarie del 2014, «presenta gravissimi elementi di irregolarità e illegittimità purtroppo non sanabili».

Perché queste cose non state riferite agli Stati generali da quegli amministratori di matrice Pd che tanto si vantano? I calabresi hanno dato fiducia ad un centro sinistra che in realtà sta dimostrando di essere incapace a strategie regionali di sviluppo, inadeguato ad intersecare le proprie forze con il Governo nazionale che tra le altre cose, non lo calcola nemmeno ma soprattutto, disattento e non all’altezza di istituire nuove reti e percorsi positivi e virtuosi che possano mettere al pari la Calabria con le altre regioni italiane”.

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