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Candeloro Imbalzano, ideatore del progetto dell’Area Metropolitana dello Stretto è uno dei protagonisti in assoluto della battaglia per il riconoscimento di Reggio, decima Città Metropolitana del Paese.
“I ritardi nell’emanazione dei decreti attuativi della L.42/2009 – legge sul federalismo fiscale – sono una delle cause, e forse la causa prima, di tante polemiche inutili e superflue, alimentate in questi giorni soprattutto da alcuni amministratori dell’Ente Provincia.
Con Monti, Presidente del Consiglio, qualcuno si illude di mutare il corso delle cose, secondo una visione antistorica che fa a pugni anche col buonsenso politico.
Da mesi e più volte, abbiamo sollecitato l’attivazione di un tavolo interistituzionale tra Comune, Provincia e Regione che, per legge, hanno legittimità di iniziativa.
La Regione, ricordo, deve esprimere pareri assai importanti nella fase di indizione del referendum tra i comuni della Provincia.
Solo se questo parere sarà favorevole, non necessiterà quel quorum del 30%, altrimenti indispensabile.
La mia sensazione è che ancora c’è chi stenta a capire che va subito adottato un regolamento per disciplinare il referendum stesso, così come previsto dalla legge 42. Si continua a non comprendere che è finita l’epoca del municipalismo esasperato e della polverizzazione del territorio e che occorre costruire una nuova mentalità ed una vera cultura metropolitana.
Si continua a sottacere che l’Area Metropolitana non inciderà sull’autonomia dei Comuni. Al contrario si assicureranno servizi di rango metropolitano che solo una autorità superiore può garantire, potendo introdurre una tassa di scopo (art. 15 autonomia entrate e spese) e potrà godere di una fiscalità di vantaggio per lo sviluppo economico del territorio.
L’Area Metropolitana provocherà una maggiore coesione tra Capoluogo e territorio provinciale e imporrà la redazione di un piano strategico, capace di valorizzare, in una logica di rete, i punti di forza e le eccellenze del territorio elevando la competitività e l’attrattività delle nostre imprese.
In sostanza, segnerà un netto miglioramento della qualità della vita e dei servizi offerti al cittadino metropolitano.
Occorre certo una nuova e più matura “governance”, che allo stato attuale stenta a farsi spazio, per carenza dell’attuale classe politica.”
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