Calabria grecanica. Buon 2025, speranze e sogni

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Buon 2025
Ci siamo, è arrivato il 2025. Anno nuovo, speranze e sogni si mescolano con la dura realtà, spesso tenace, resistente, incapace di cogliere i nostri tanti progetti, pensieri, illusioni. Cosa augurarsi per la Calabria Grecanica? Un futuro migliore, la risposta più scontata, e anche quella che realmente tutti vorremmo.

Iniziativa privata
Concretamente vuol dire creare le premesse per avere una crescita economica a due cifre, condizione perché realmente le cose cambino per tutti, evidentemente con l’ingresso del capitale privato negli investimenti in infrastrutture. Solo col “pubblico” si vivacchia, qualcuno trova lavoro, i soliti concorsi, ma l’economia langue, serve l’iniziativa privata, di chi vede nella Calabria una possibilità di ricavarne un tornaconto, prima personale, poi generale. Sappiamo benissimo che va fatta una premessa, che perché tutto ciò avvenga è necessario che il convitato di pietra calabrese lasci spazio, scusate lo zig zag verbale.
La Calabria ha delle potenzialità turistiche enormi, uniche, che solo in parte hanno le Isole Canarie, per cercare di attrarre due tipi di turismo. Quello degli anziani italiani e nordeuropei, questi ultimi anche potenziali presenze nel caso di un’offerta di sport, svago, passatempi, buon mangiare, alberghi con piscina.

Turismo in Calabria, si puó fare di più
Calabria meta turistica, si può fare. Un primo passettino in avanti è stato fatto, si è riusciti a far arrivare più aerei a Reggio Calabria, a costo di sacrifici economici ma ci si è riusciti. In un anno significativi passi avanti, aumentati i voli, i coefficienti di riempimento degli aerei da record, i biglietti se acquistati per tempo con prezzi nella media europea. Lo so che molti storceranno il naso leggendo queste ultime mie considerazioni, ma pensandoci per tempo, da quest’anno, con la low cost, l’esborso può essere contenuto. Lo stesso vale per il treno. Oggi dovevo acquistare un biglietto per una tratta toscana-ligure, prezzi bassi, ma se si tergiversa l’importo da pagare arriva addirittura a triplicare.

Trasporti, eppur qualcosa si muove
Se oramai si è capito che i trasporti aerei sono un problema di non difficile soluzione, anche se si potrebbe eliminare l’aeroporto di Cotrone per diminuire inutili costi, concentrandosi su Lamezia e Reggio, rimane aperto, non ancora risolto, il problema della linea ferroviaria jonica, ma anche in questo non si sta con le mani in mano, e la Statale 106 pian piano, con tempistiche degne di una tartaruga, che peró ha orizzonti temporali secolari, al momento, lontano dalla Calabria Grecanica, viene sistemata in modo più adatto ai tempi. I soldi ci sono, la volontà un po’ meno, i tempi di realizzazione sono l’incognita. Tutti lavori pubblici, come la maggior parte di ciò che si fa in Calabria.

E quindi l’augurio per il 2025 è che si pongano le premesse per attirare investimenti privati.
Ovviamente, al netto di problematiche enormi, sappiamo quali sono, ci vuole anche impegno a livello locale. Un esempio su tutti. Non si puó assistere ogni anno, da anni, alla barzelletta del bando di concorso per i lidi reggini. Non si faceva niente fino alla tarda primavera, poi ci si accorgeva che era troppo tardi, altra stagione buttata al vento.

Sguardo al futuro
Ottimismo, come quello dell’amico Carmine Verduci, che crede in se stesso, nella sua gente, nella Calabria, nel futuro, nei buoni sentimenti, e diventa esempio che tanto si puó fare, nonostante le difficoltà. Buon 2025 a tutti i lettori.

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Author: Nicola Priolo