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Il Club di Territorio di Reggio Calabria del Touring Club Italiano, Italia Nostra Sezione di Reggio Calabria, il FAI Fondo Ambiente Italiano – delegazione di Reggio Calabria, il Lions Club Reggio Calabria, l’ Host, Rotary Club Reggio Calabria, il Rotary Club Reggio Calabria Nord, l’Associazione Guide Ufficiali del Parco Nazionale dell’Aspromonte, l’ Associazione Italiana Parchi Culturali di Reggio Calabria, l’ Associazione Ventotene, Archeoclub dello Stretto e la Fondazione Mediterranea, hanno rivolto un appello per ciò che riguarda la linea ferroviaria ad Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria. Con l’esprimere le loro preoccupazioni in merito alle problematiche collegate alla realizzazione di questa importante opera pubblica, hanno inteso richiamare l’ attenzione delle istituzioni preposte.
Come si ricorderà, il progetto dell’AV Salerno – Reggio Calabria, composto da 6 lotti – due dei quali finanziati dal recovery – ha come scadenza naturale l’anno 2030. In tal senso, si potrebbe godere di un’arteria logistica in grado di far decollare definitivamente l’economia e tutto l’indotto di riferimento. Sulla necessità di realizzare l’Alta Velocità al Sud non ci sono dubbi basta guardare la carta dei collegamenti ferroviari in Europa per rendersi conto come l’Italia abbia un vuoto assoluto a Sud di Salerno!
Sembrerebbe, che il progetto in via di elaborazione da parte di RFI preveda un aumento della linea dagli attuali 393 km a 445 km. Per fare un paragone la linea Firenze Roma a seguito della realizzazione dell’Alta velocità è scesa da 315 a 238 km. Inoltre tale proposta, il cui primo tratto dovrebbe essere da Battipaglia a Romagnano [orientata verso nord e non verso Sud], prevedrebbe anche l’attraversamento di due parchi nazionali (Pollino e Sila) con migliaia di metri cubi in più di movimento terra e calcestruzzo, con conseguenti danni notevoli all’ecosistema del Sud a vocazione turistica.
Le undici associazioni chiedono pertanto che l’intero progetto Salerno-Reggio Calabria venga reso pubblico e le Regioni, i Comuni e le popolazioni possano averne conoscenza ed esprimersi sulla realizzazione di una infrastruttura che influirà sul futuro del Sud. È assolutamente necessario quindi, verificare i progetti alternativi, come quello del 2005 di RFI, o quello LARG [Lean, Agile, Resilient, Green] proposto di recente che pone l’obiettivo di un tempo di percorrenza Roma-Stretto inferiore a 3 ore con un costo più basso.
La realizzazione di una infrastruttura con questo obiettivo, avrebbe tre risultati pratici:
Una crescita del PIL così come peraltro attestato in una ricerca dell’Università di Napoli che ha rilevato come nelle regioni più ricche (con reddito pro capite sopra la media) le città dotate di stazione AV hanno visto crescere il PIL del 10% nel decennio 2008-2018 (dato provinciale) contro il 3 % delle province che hanno una distanza superiore alle due ore da una stazione. Nelle regioni meno ricche, le città con stazione AV sono cresciute dell’8% contro lo 0.4% dei capoluoghi distanti più di due ore;
La linea AV, sarebbe lo sbocco lavorativo per migliaia di giovani meridionali che verrebbero coinvolti in tutte le fasi realizzative, permettendo, quando in esercizio, una piena integrazione del Sud al suo interno e con la capitale;
L’abbattimento degli inquinanti e la convergenza verso gli obiettivi ambientali del Paese e dell’Europa, perché l’AV è la modalità a più basso impatto ambientale tra tutte le modalità, per passeggero trasportato, per gli spostamenti a scala interregionale e nazionale.
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