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“I cittadini calabresi devono sapere che tra i diversi rottami metallici che spesso vedono a bordo strada, in qualche discarica abusiva, oppure in apparecchi elettrici ed elettromedicali che vengono superficialmente mandati in discarica, ci potrebbero essere componenti radioattivi che, se dispersi nell’ambiente e non gestiti opportunamente, possono nuocere alla salute”.
E’ quanto afferma il dirigente del Laboratorio Fisico del Dipartimento di Cosenza dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (ARPACAL), dr.ssa Raffaella Trozzo, che, proprio per informare i cittadini e gli enti territoriali calabresi, ha diffuso una circolare esplicativa, consultabile sul sito dell’Agenzia ambientale calabrese all’indirizzo www.arpacal.it , alla voce Vigilanza Rottami Metallici nelle sezioni “Arpacal Risponde” e “Radiazioni Ionizzanti”.
“I rottami metallici destinati al recupero in fonderia – afferma la dr.ssa Trozzo nella sua circolare – possono contenere radioisotopi da sorgenti radioattive usate in campo industriale e medicale. I rottami e gli altri materiali metallici destinati al recupero nell’industria metallurgica possono, indebitamente, contenere radioisotopi sia artificiali sia naturali. Tali radioisotopi, se inseriti nel ciclo lavorativo, possono portare a contaminazioni dell’ambiente oltre che dei prodotti finiti e del luogo di lavoro”.
“Per questo motivo – informa il dirigente del Laboratorio Fisico del Dipartimento Arpacal di Cosenza – la più recente normativa in materia prevede una sorveglianza radiometrica sui materiali o prodotti semilavorati metallici, che deve essere effettuata da parte dei soggetti che a scopo industriale o commerciale esercitano attività di importazione, raccolta, deposito o che esercitano operazioni di fusione di rottami metallici o altri materiali metallici di risulta. Arpacal, dal canto suo, per il compito che le viene assegnato dalla legislazione nazionale e regionale, può fornire consulenza ed assistenza tecnica specialistica, al fine della protezione dei lavoratori e della popolazione”.
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